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sabato 8 marzo 2014

DOMANI ACCADDE

Mi chiedevo all'epoca: secondo quale logica, si dovrebbe ritenere "costituzionale" e "democratico", come Obama continua ad imporre alla Merkel ed entrambi continuano a raccontare, che un governo, legittimamente eletto dai cittadini di quel Paese, debba essere sovvertito da un colpo di stato e allo stesso tempo, non si da la stessa valenza ad un regolare referendum per il quale una Regione di quello stesso Paese decide di sganciarsi da una imposizione esterna?  Farà senz'altro comodo a qualcuno impegnare la Russia e l'Europa in una guerra fredda che paralizzerà le due economie e la loro espansione no?! No, non parlo di quello che è accaduto nel "lontano 2014" in Ucraina e nello specifico del referendum, in Crimea. Parlo di quello che accadrebbe da noi in Italia (e in Europa), se a partire da una fantomatica presa di coscienza e indignazione per il nuovo patto transatlantico ed il nuovo restringimento del cappio di Olli Rehn si dovesse miracolosamente aprire la testa delle persone e con essa un vero fronte politico compatto anti-Euro e  anti-Bruxelles e, conseguentemente a ciò, uno scenario in cui la stessa Italia (e magari a seguire Spagna, Portogallo, Grecia) fossero governate da persone serie e determinate, a loro volta votate da persone serie e determinate a svincolarsi dal controllo diretto dell'EUROpolizia. Se poi "democraticamente" cioè via referendum - si scegliesse la strada della definitiva rottura con l'euro ed i trattati e ci si sganciasse inequivocabilmente da USA e Germania, come credete che andrebbe a finire?  Come in Egitto? In Libia? Oppure ancora prima in Iraq o in Afghanistan? O magari come in Venezuela o, senza allontanarsi troppo e per restare in ambiti più conosciuti e meno esotici, come nel "lontano 2014"  in Ucraina. No, non c'è nulla da temere, da noi non accadrà mai nulla di tutto ciò. Noi non facciamo arrabbiare nessuno. Tutto sommato abbiamo già abdicato da tempo come Popolo e come Italia siamo già una piccola Crimea, nella grande Ucraina che è l'Europa, subordinata a NATO e FMI.  Accettiamo il nostro suicidio di massa, la disoccupazione al 20% (escludendo partite iva fasulle) ed il crollo verticale della domanda interna rispetto al PIL, come se fossimo davvero convinti che tutto ciò è per il nostro bene e sorridiamo anzi, ce la ridiamo con o su Grillo e Casaleggio, non fa molta differenza. L'importante è sapere a memoria ognuno di noi, la nostra parte del copione. Un po' come  in quelle canzoncine che ultimamente si cantano a squola; quella scuola pubblica sempre più allegramente depressa e somigliante come tutto ciò che sorride, ad un fermo immagine, un imbambolamento, l'effetto tragicomico di un ictus, con conseguernte paresi facciale. Del resto lo sappiamo un po' tutti. Dentro ognuno di noi c'è questa verità. Sappiamo bene o come minimo lo percepiamo distintamente, in fondo al nostro cuore o dove è rimasta un po' di dignità che il vero scopo di tutto ciò che fanno (e non che accade), nonostante i bombardamenti mediatici continui, spesso a "bassa intensità" dei Monti, i Prodi, Letta e oggi i Renzi, non è quello di guarire le piaghe economiche di questo sistema infernale ma di ridurre la democrazia, i diritti del lavoro, il welfare, lo Stato. E svendere tutto ciò che è possibile svendere, a cominciare dal nostro benessere psico-fisico.
PS* A proposito di svendere tutto e anche noi, spero vi passi la voglia di ridere. cari sVendola & Co. poiché vi ricordo, anche se Repubblica non lo dice che è cominciato il processo ILVA. Non accadrà ma è tra le sbarre che vorrei vedere te e i tuoi compari, altro che indeciso tra Schulz e Tsipras, a meditare sulla "narraffione" del Popolo che hai tradito. Buona domenica.

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