ARGOMENTI:

domenica 26 maggio 2013

A VOSTRA DISPOSIZIONE_Rappresentante di Lista

Oggi (domenica 26) fino alle 18,00 e domani (lunedì 27) dalla mattina sarò a vostra disposizione presso il seggio elettorale (liceo Caravillani) a p.zza Risorgimento. , come rappresentante di lista, in tutte le cinque le sezioni ovvero: 
     -  2130-2131-2132-2133-2134  -    
Un caro saluto e in bocca al lupo a Sandro Medici candidato sindaco, a Giovanni Barbera candidato presidente del Municipio I e candidat* delle nostre liste che li sostengono.

sabato 25 maggio 2013

***IMPORTANTE*** - ULTIME INDICAZIONI PER IL VOTO

Care e cari,
intanto voglio ringraziarvi per il supporto che mi avete dato durante queste tre settimane di intensa campagna elettorale. Vi chiedo un ultimo sforzo nel condividere e pubblicare in queste ore il mio blog e far votare i vostri amici e parenti che davvero vogliono imporre una inversione di rotta alla nostra società, alla nostra città e al Municipio i per il quale sono candidato come consigliere. 
Da ora fino a stasera sarò come sempre sul territorio, nei mercati e nelle piazze per incontrare i cittadini che hanno ancora un sogno e che non vogliono abbandonarlo e lasciarsi trasportare via dallla corrente di apatia che avvolge la politica ed il suo impegno per le persone, specialmente le più deboli e tartassate.
Lo sappiamo, vogliamo una città più GIUSTA, con più SERVIZI, più VERDE, e non più gestioni legate a FAVORI personali e ad INTERESSI economici e di potere delle lobbies, ai poteri forti dei PALAZZINARI  e delle BANCHE. Segui e fai seguire l'esempio in figura:

(scheda rosa) - BARRA IL SIMBOLO PRC E SCRIVI: BUONO

DIAMO UN SEGNALE CHE ESISTE UN'ALTRA CITTA' E UN POPOLO CHE RIVENDICA IL PROPRIO DIRITTO A GOVERNARLA NEL SEGNO DEL BENE COMUNE. 

***IMPORTANTE***
Questa sera sarò alla Casa del Popolo a p.le degli Eroi, 9 per incontrarvi TUTTI, in occasione della Cena sociale + spettacolo per tutti i nostri sostenitori!
(euro 12 - sottoscrizione per cena+spettacolo).

E' la nostra *FESTA DI CHIUSURA* di quasta difficilissima campagna Elettorale nel nostro ex-Municipio XVII e che abbiamo deciso di chiamare appunto: 

"disinFESTA  ..e libera Roma dalle destre"

SIETE TUTTI INVITATI!!! 

Ore 20,30 - c/o CASA DEL POPOLO - 
P.le degli Eroi, 9 - Roma 

Pubblica e condividi l'evento su facebook: 
https://www.facebook.com/events/173902952771405/ 



DOMENICA 26 E LUNEDÌ 27 MAGGIO A ROMA VOTA

PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO COMUNALE E DEI CONSIGLI MUNICIPALI

BARRA IL SIMBOLO SINISTRA PER ROMA E SCRIVI: BUONO

(in alto a sinistra guarda fac-simile della scheda rosa)

Io sono Massimiliano BUONO, nato a Roma 45 anni fa e qui costantemente al lavoro per la riconquista del nostro territorio e dei nostri spazi pubblici, per i diritti della persona e per i servizi ai cittadini. Diffondete e fatemi votare anche dai vostri familiari e amici che votano nel Municipio I (ex I e XVII) perchè “ROMA E' BENE COMUNE” (in allegato il mio manifesto), a questo link: http://maxbuono.blogspot.it la mia presentazione e i miei articoli che, se vorrete, potrete condividere, commentare ed integrare (per chi mi conosce), con le vostre testimonianze del mio impegno sul territorio.



A coloro che esprimono il voto per PD o SEL e/o comunque manifestano dubbi o remore legate al ragionamento del "voto utile" potrete dire che il ballottaggio è praticamente certo e che anche noi in tal caso voteremo Marino (il loro candidato sindaco) al secondo turno e non avendo altra scelta ma con SANDRO MEDICI vogliamo orientare il più a Sinistra possibile la consigliatura. Idem per il Municipio I, dove noi abbiamo candidato presidente GIOVANNI BARBERA , uomo di Sinistra attivo sul territorio da più di dieci anni, mentre il centro sinistra candida.. Alfonsi....

Molti municipi sono stati accorpati e ci sono candidati che non sanno neanche quale territorio dovrebbero concorrere ad amministrare. Nel nostro caso il XVII° è diventato I°. Ecco, per Vs conoscenza, l'elenco dei quartieri e dei rioni che costituiranno il nuovo Municipio I di Roma: Testaccio – San Saba – Aventino – Trastevere – Esquilino – Ludovisi - Sallustiano – Castro Pretorio – Celio – Trionfale – Della Vittoria – Borgo – Prati – Monti – Trevi – Colonna – Campo Marzio – Ponte – Parione – Regola – S. Eustachio – Pigna - Campitelli – S. Angelo – Ripa

GRAZIE E A PRESTO!!

Massimiliano BUONO - Cell: 366.4516958

venerdì 24 maggio 2013

DATECI FORZA, INSIEME SI PUO'

DOMENICA 26 E LUNEDÌ 27 MAGGIO A ROMA SI VOTA

PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO COMUNALE E DEI CONSIGLI MUNICIPALI



Io sono Massimiliano BUONO, nato a Roma 45 anni fa e qui costantemente al lavoro per la riconquista del nostro territorio e dei nostri spazi pubblici, per i diritti della persona e per i servizi ai cittadini. Diffondete e fatemi votare anche dai vostri familiari e amici che votano nel Municipio I (ex I e XVII) perchè “ROMA E' BENE COMUNE”, a questo link: http://maxbuono.blogspot.it la mia presentazione e i miei articoli che, se vorrete, potrete condividere, commentare ed integrare (per chi mi conosce), con le vostre testimonianze del mio impegno sul territorio.



A coloro che esprimono il voto per PD o SEL e/o comunque manifestano dubbi o remore legate al ragionamento del "voto utile" potrete dire che il ballottaggio con AleDanno (o AlemaGno) è praticamente certo e che anche noi in tal caso per forza voteremo Marino (il loro candidato sindaco..) al secondo turno e non avendo altra scelta ma con SANDRO MEDICI vogliamo orientare il più a Sinistra possibile la coalizione. Idem per il Municipio I dove noi abbiamo candidato presidente GIOVANNI BARBERA e il centro sinistra candida Alfonsi.



PER VOTARE:

BARRARE IL SIMBOLO DI SINISTRA PER ROMA E SCRIVERE: BUONO

(in alto il fac-simile della scheda rosa)



Molti municipi sono stati accorpati e nel nostro caso il XVII° è diventato I°. Ecco, per Vs conoscenza, l'elenco dei quartieri e dei rioni che costituiranno il nuovo Municipio I di Roma: Testaccio – San Saba – Aventino – Trastevere – Esquilino – Ludovisi - Sallustiano – Castro Pretorio – Celio – Trionfale – Della Vittoria – Borgo – Prati – Monti – Trevi – Colonna – Campo Marzio – Ponte – Parione – Regola – S. Eustachio – Pigna - Campitelli – S. Angelo – Ripa

GRAZIE E A PRESTO!!


Massimiliano BUONO - 366.4516958 –
sailorlost.max@gmail.com 

giovedì 23 maggio 2013

IMPORTANTE!! - TESSERA ELETTORALE - TIMBRI ESAURITI

TESSERA ELETTORALE - TIMBRI ESAURITI Ritiro immediato in Municipio - In vista delle prossime Elezioni Comunali e Municipali del 26 e 27 maggio, l’Ufficio Elettorale comunica: chi ha la tessera elettorale con le caselle esaurite (quelle dove viene registrato il voto) può ottenere immediatamente una nuova tessera nel Municipio di appartenenza, senza bisogno di recarsi all’ufficio centrale dell’Eur. Basta andare allo sportello anagrafico e mostrare la vecchia tessera e un proprio documento d’identità valido. Si può anche mandare una persona delegata, munita di delega in carta semplice e di un documento originale del delegante (oltre a un proprio documento).

Stessa opportunità – avere una nuova tessera al Municipio – in caso di tessera deteriorata, rubata o smarrita. Per furto o smarrimento, inoltre, ora la denuncia si può fare direttamente allo sportello municipale, senza andare da Polizia o Carabinieri (ricordando sempre le conseguenze penali in caso di dichiarazione falsa). Analoghe le modalità: se la tessera si è deteriorata va esibita allo sportello e occorre portare un documento d’identità. Per la delega, in questi casi il delegato dev’essere un familiare convivente, sempre munito di delega in carta semplice, documento originale del delegante e documento proprio.


Restano invece pienamente valide e utilizzabili le tessere che abbiano ancora caselle di registrazione in bianco, indipendentemente dal fatto che il numero del Municipio sia quello vecchio, precedente all’accorpamento dei Municipi di Roma Capitale.

L’Ufficio Elettorale invita i cittadini a servirsi al più presto degli sportelli municipali per evitare le code dell’ultim’ora, a ridosso del voto. Da martedì 21, tra l'altro, l'orario di apertura è esteso, nei Municipi come all'Ufficio Elettorale dell'Eur, ogni giorno fino alle 19 e nei due giorni del voto fino all'orario di chiusura dei seggi (dunque domenica 26 fino alle 22 e lunedì 27 fino alle 15).

mercoledì 22 maggio 2013

ANDREA GALLO E I RIVOLUZIONARI "TOSSICI"

Il racconto della vita nell'unica comunità di recupero senza cancelli. Un pezzo di alto giornalismo
di Giacarlo Castelli (da PopOff Globalist)   

I ricordi della Comunità S.Benedetto di don Andrea Gallo sono un'audiocassetta nuova di zecca dei Csi ("Ko De Mondo"), la notte passata ad ascoltarla sul treno per la stazione Principe, l'arrivo a Genova all'alba, in una fredda giornata di novembre del '94.

Un articolo de Il Manifesto che diceva: "guarda che c'è questo prete qua che ha una comunità per tossicodipendenti ma non è come le altre comunità di preti e muccioliani e di preti muccioliani che ti chiudono, che agiscono sui tuoi sensi di colpa, che ti vogliono inquadrare. Insomma, è uno forte". La bufera da poco era ormai passata ma che vuol dire: uno ci vuole provare lo stesso. "Chissà, potrei trovarmi bene. Una dimensione, un nuovo inizio".

Le 7 di quella fredda mattina davanti alla porta di via S.Benedetto 12 (che memoria!).

Toc toc. Ad aprire è una creatura femminile. Capelli bagnati, accappatoio indossato di corsa e tenuto chiuso dalle mani. "E' un po' presto - dice con una voce un po' fonda, quasi da basso - ripassa tra un'oretta, tra poco si svegliano anche gli altri. Io devo andare ad aprire il laboratorio di pelletteria". Stella, trans brasiliana, per il suo ruolo di responsabile, era quella costretta all'alzataccia: era lei ad avere le chiavi e toccava a lei aprire per prima sennò gli altri lavoranti che sarebbero arrivati alla spicciolata come facevano?

Affianco alla comunità il porto, il mare (freddo e per niente tranquillo), un'oretta di attesa tra pensieri bizzarri e stupore. Don Gallo (il Gallo o Andrea), dorme in una stanza della comunità e non scende prima di mezzogiorno: sigaro in bocca, aria sorniona di chi sembra non ascolti. Rilassato, seduto su una poltrona, le gambe sdraiate su quella di fronte. "Mi ricordo la guerra partigiana...", "Ah, così tu sei di Roma...". E poi, i guasti del proibizionismo, l'accenno a grandi progetti, l'idea che il tossicodipendente fosse "un rivoluzionario potenziale". Alla faccia.

Chiama: "Attilio!" (l'uomo del telefono, un uomo di una settantina d' anni, alto e magro come un fuso. Di origini nobili ma decaduto era stato ripreso per i capelli dal Gallo dopo un tuffo nel vortice dell'alcool. "Pronto, qui comunità S.Benedetto", è stata la sua la voce storica dell'accoglienza. Ma era anche l'accompagnatore del Gallo in ogni appuntamento pubblico. In genere parecchi. "Che palle sto Gallo con sta politica!", usava borbottare in perfetto spirito genovese).

Trasferimento in giornata nella cascina di Frascaro (una delle cinque cascine all'epoca piazzate tra la provincia di Genova e Alessandria. Una, a Visone, è dedicata a Nelson Mandela). Due mesi in quella struttura che, come tutte le altre, non aveva cancelli. Ora per chi non conosce la reclusione (non solo carceraria) quello può apparire un dettaglio secondario. Basti pensare che in Italia (ma anche altrove) probabilmente non esiste a tutt'oggi una comunità per tossicodipendenti che non attribuisca un enorme valore simbolico al cancello. "Sei dentro, sei fuori. Potrai essere fuori soltanto quando ti sarai depurato dalle tue colpe. Ma ricordati di chiudere sempre il cancello alle tue spalle perchè altri dovranno depurarsi dopo di te". L'assioma, il dogma della terapia psicologica che va per la maggiore (senza arrivare a scomodare gli sgabuzzini di S.Patrignano): espiazione e contrizione. Il cancello.

Lì, niente cancelli. Anzi. Si andava avanti e indietro. Talvolta erano previste uscite serali "autogestite" al centro sociale anarchico di Alessandria "Il Guercio", musica punk e birra buona. O noiosissimi quanto interessantissimi convegni della Cgil sul lavoro e sulle tematiche del lavoro trasformate in lunghe passeggiate per le vie di una fangosissima Alessandria (c'era appena stata una terribile alluvione, 70 morti). I compagni di viaggio, come accade in questi casi, erano personaggi: Lello "il Pagnotta" (che trascorse i sixties a San Francisco ad occuparsi di traffici illegali). "La" Silvia. Maurizio. Giacomino che problemi con le sostanze non ne aveva ma viveva una grande sofferenza psichica e che riacquistò il sorriso diventando il numero uno nell'apparecchiamento della tavola (mansione in cui eccelleva). Antonietta e la sua bambina. Enrico "La Pazienza" (un giovane eroinomane un poco intellettuale che aveva fatto dell'esortazione alla pazienza un surreale loop). "La" Carmen, magra e ossuta con un'anima da Baudelaire. Eloisa, 16enne del Guatemala che lo psicologo Gerard Lutte andò a recuperare dalle strade dove si fa la prostituzione e poi si viene ammazzati dagli squadroni della morte.

"Eloisa, ma sei del Guatemala! Come la tua connazionale Rigoberta Menchù!". "No conosco". "E' questa, guarda" e giù la foto del Premio Nobel della Pace. "Ma es gorda! (ma è una cicciona!)". No conosco. Sulle note di "Cucurucucù paloma" cantata alla romanesca rise per una settimana ogni volta che ci ripensava. Si rabbuiava oltremodo per le offese. Le fragilità di Eloisa si trasformavano sovente in dispetti allegramente infantili e grandi amori, persino verso un romano molto più grande di lei. "Si non torni aquì, te pongo una bottiglia nella caveza!", disse seria al romano che decise di tornare a Roma, scoppiando poi in una fragorosa risata. Il pane fatto in casa, il lavoro svolto con moderazione ("non ti va di alzarti stamattina perchè fa freddo? E vabbè, ci vediamo dopo"): quello stesso lavoro che, secondo altre scuole di "riabilitazione" dalla tossicodipendenza, richiede una dedizione pari a quella dei marines in partenza per il Vietnam.

E don Gallo che una volta alla settimana passava per la cascina e portava al gruppo i soldi per la spesa e si metteva a raccontare di quello spettacolo di Gaber appena visto in teatro (recitando la parte di quell'uomo-isola che alla fine si ribella e il remo di quella barca che dovrebbe portarlo in salvo prima lo mena in testa ai sui aguzzini) ma anche quando raccontava, per l'ennesima volta, che lui, partigiano, portava il mitra sotto la tonaca ("a Gallo, ma ce l'hai già raccontato!"). Le feste del Primo Maggio si facevano a Frascaro, alcune cene alla comunità di S.Benedetto con le vecchie partigiane di Genova ("la" Lilìn), il cimitero del paese era troppo pieno di morti giovani di Aids, passati per la comunità.

Poi vennero il G8, Manu Chao e i carri antiproibizionisti ma quella è storia recente.

IL RISVEGLIO DELL'AMERICA LATINA

Il Gruppo Consiliare Sinistra Per Roma XVII Municipio e Coordinamento Regionale del Lazio Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba organizzano l’incontro dal titolo: “Il Risveglio dell’America Latina”
Cuba e Venezuela pilastri della nuova rinascita del continente latino-americano e la solidarietà con i Cinque cubani detenuti negli USA
Introducono:
- Marco Papacci Segreteria Nazionale dell’Ass.ne Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
- Giovanni Barbera Presidente del Consiglio Municipio XVII Sinistra per Roma e candidato al Comune di Roma
Interverranno:
- Claudio Grassi Direzione Nazionale del PRC
- Fabio Nobile Direzione Nazionale del PdCI
- Elio Gamez Vicepresidente dell’ICAP (Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli)
- Roger Lopez Consigliere Politico Ambasciata di Cuba in Italia
- Roger Rubio Responsabile in Italia del JPSUV (Gioventù Partito Socialista Unito del Venezuela)
Assisterà all’incontro una importante delegazione cubana composta da José Carlos Rodríguez Ruiz, Coordinatore dell’Ufficio di Hipermedia della Direzione di Divulgazione e Informazione del Ministero degli Esteri di Cuba (MINREX); Raúl Garcés, giornalista e professore e vice decano della facoltà di Comunicazione dell’Università dell’Habana; Blanca Rosa Pampín Balado, Vicepresidente per le attività scientifiche dell’Associazione Nazionale di Economisti e Contatori di Cuba (ANEC) e Laura Labañino Palmeiro, figlia di Ramón Labañino, uno dei Cinque antiterroristi cubani detenuti negli Stati Uniti.
Concluderanno con un breve saluto i candidati di "Sinistra per Roma" al Municipio I (ex XVII).

martedì 21 maggio 2013

IL DOVERE DI VOLERCI BENE

EQUITA', GIUSTIZIA, LIBERTA', CASA E LAVORO , SALARI E PENSIONI ADEGUATI ED EQUIPARATI AL CARO VITA, REDDITO DI CITTADINANZA E RIPUBBLICIZZAZIONE DELLE RISORSE PRIMARIE A PARTIRE DALL'ACQUA, FORMAZIONE, ACCESSO ALLA CONOSCENZA, ALLE NUOVE TECNOLOGIE, AL MICROCREDITO E DETASSAZIONE PER LE IMPRESE ED I GIOVANI MERITEVOLI, SANITA', SCUOLA, SERVIZI, VERDE PUBBLICO, LUOGHI PER LA CULTURA E SPAZI PER LA SOCIALITA' E LA CREATIVITA'. 

Ecco ciò che meritiamo, dopo essere stati spremuti e derubati per vent'anni, aderendo di volta in volta a battaglie di retroguardia che hanno sopito i nostri sogni più belli, oltre ad aver abbattuto le nostre più miti speranze nel futuro. Non crediamo più alle ruffuiane, populiste e becere promesse di restituzioni e rimborsi, alla demagogia, alla scomparsa di tasse e di equitalia, ai puristi del conto della serva e che guardano il centesimo senza curarsi dello stato di malessere psico-fisico a cui siamo ridotti. 
Nessuna elemosina quindi, da chi continua ad abbattere ogni giorno e con ogni mezzo certezze e diritti, da noi conquistati nel tempo, talvolta a caro prezzo.
Difendendo ancora, ad oltranza, la scelta del tanto peggio tanto meglio, del voto utile e del male minore ci siamo calati in un incubo che ci ha portati a spregevoli guerre tra poveri, generate dallo sgomento e dall'egoismo ma ma ora basta. Basta giocare in difesa, del poco che resta. 
Io non mi rivolgo a tutti, come dicono in tanti, io mi rivolgo a te, a noi. 
Chiediamoci una buona volta che cosa vogliamo davvero e misuriamoci con esso, con i nostri veri desideri e la nostra visione di futuro e di città, di società e fatto ciò, pretendiamolo dalla Politica. 
Per noi e i nostri figli e cerchiamo una risposta immediata, da chi queste cose le porta avanti da sempre e non ha nulla da restituire ma soltanto una strada certa da fare. 
Insieme. Il 26 e il 27 maggio scegli tu e non farti più ingannare. Vota per Te. Vota con Noi. 
Barra il simbolo "Sinistra per Roma" con Sandro Medici sindaco. 

E' QUI LA FESTA? CITOFONARE "CALTAGIRONE"

Una cartella esattoriale di 13 milioni e 500mila euro. L'hanno "consegnata" questa mattina al costruttore alcuni attivisti e candidati della lista 'Rifondazione Comunista e Pdci-Sinistra per Roma'. "Tassare le ricchezze" e "riformare" le tasse su rifiuti e acqua DI R. AQUINO

Una cartella esattoriale di 13 milioni e 500mila euro. L'hanno "consegnata" questa mattina al costruttore Gaetano Caltagirone alcuni attivisti di e candidati della lista "Rifondazione Comunista e Pdci-Sinistra per Roma", inscenando un flash mob davanti la sua villa, nel quartiere Parioli. Un gesto simbolico all'indirizzo dell' "uomo più ricco di Roma" spiega Fabio Alberti, segretario romano di Rifondazione, "che rappresenta l'importo di un'ipotetica imposta patrimoniale alle grandi ricchezze". Davanti alla residenza di Caltagirone però non c'erano solo gli attivisti (una decina), tra il cancello e poco più avanti, fuori da una camionetta erano schierati oltre quindici tra poliziotti, carabinieri e agenti in borghese a creare un cordone a protezione dell'abitazione privata dell'imprenditore. Il dispiegamento di forze così numeroso rispetto ai partecipanti al flash-mob ha spinto gli stessi a ironizzare sull'accaduto: "Sotto casa nostra gli uomini dello Stato sarebbero stati così numerosi?".
"TASSARE LE RICCHEZZE" - La manifestazione ha comunque potuto avere luogo e gli attivisti hanno spiegato i termini della protesta sotto lo striscione che raffigurava Caltagirone e i candidati a sindaco Marino, Marchini e Alemanno ("Chi comanda a Roma?"). "Vogliamo richiamare l'attenzione sul fatto che tassando le grandi ricchezze sia a livello nazionale che con un sistema impositivo locale si potrebbe cancellare l'Imu sulla prima casa e l'addizionale Irpef per i ceti popolari, aumentando nello stesso tempo i servizi". La proposta si inquadra in una ipotesi di riforma o più complessiva della tassazione. Spiega ancora Alberti: "A Roma esistono quasi 50mila appartamenti invenduti, noi proponiamo che l'Imu sia estesa anche a questi e che siano aumentati gli oneri di urbanizzazione per chi costruisce".
CONTRO LA TASSA SULL'ACQUA E SUI RIFIUTI - Tra gli altri punti della riforma del sistema tariffario, a livello locale, anche la tassa sui rifiuti legata al conferito e al non differenziato (e non, come oggi, alla metratura degli appartamenti) e quella sull'acqua, la cui erogazione dovrebbe essere gratuita fino a 50 litri al giorno applicando anche ad essa la progressivittà dell'imposta. Per ottenere tutto questo, però, c'è bisogno che i grandi patrimoni siano tasssati adeguatamente secondo Sinistra per Roma. Da qui la protesta sotto casa del costruttore, un "inedito", dicono gli organizzatori: "I Caltagirone – spiegano in un volantino distribuito ai passanti – hanno goduto di bassi oneri concessori e di valorizazione immobiliare, possiedono un vasto patrimonio di alloggi invenduti esentati dal pagamento dell'Imu". Questa ricchezza – continuano – "è stata accumulata anche grazie alla vicinanza al potere politico che ha sempre influenzato, anche grazie al controllo di una parte rilevante della stampa cittadina". Infine "Caltagirone si è arricchito anche grazie alla partecipazione ad Acea, cedutagli dal sindaco Rutelli. Quest'anno il gruppo Caltagirone ha ricevuto un dividendo di circa 10 milioni di euro, mentre l'indebitamento di Acea è cresciuto del 14%".

Rosamaria Aquino - PAESE SERA

ERP - TUTTI A TAVOLA!

La Gestioni Romeo spa gestirà, senza alcuna gara d'appalto, la vendita di alloggi popolari, immobili di pregio e caserme a Roma. Il colosso privato infatti, si occuperà dell'intero processo di alienazione dell'edilizia pubblica residenziale (Erp), nonostante il parere negativo dell'avvocatura del dipartimento Patrimonio, secondo cui esternalizzare i servizi porterebbe solo costi aggiuntivi all'amministrazione (quindi a noi).
Ora, se la notizia fosse "solo" questa, in una capitale qualunque basterebbe a far dimettere mezza Giunta, peccato però che a Roma, fino adesso, le cose stiano andando un po' diversamente ed il parere negativo dell'avvocatura è addirittura l'ultimo dei problemi. Ricorderete infatti che la società di Alfredo Romeo, finita più volte nelle cronache giudiziarie, l'avevo già citata in un articolo precedente dal titolo "EQUITALIA ...LA DEMAGOGIA ALLA FRUTTA" - http://maxbuono.blogspot.it/2013/05/non-e-da-equitalia-che-dobbiamo.html -
Il nome della Gestione Romeo spa si riaffaccia ora alle cronache con questa (..nuova ma non troppo..) opportunità e così vediamo come la stessa Spa a cui il sindaco Alemanno nel 2008 negò il maxi-appalto per la manutenzione delle strade, (già approvato precedentemente dalla giunta Veltroni), oggi può contare su un'assegnazione diretta decisamente più redditizia e blindata. Evidentemente le amicizie e le relazioni di Romeo, già dai tempi della Iervolino a Napoli e di Rutelli e Veltroni, si consolidano anche con la Giunta Alemanno. Mal comune mezzo gaudio? In questo caso direi mal (in) Comune male (tutto) nostro.

Sottopongo allora alla vostra attenzione, la versione integrale di un articolo che fortunantamente avevo archiviato, pubblicato nel febbraio 2012 da Riccardo Rosa, in cui si ripercorrono le vicende di questa perla di società, esempio emblematico del livello di collusione tra l'imprenditoria corrotta e certa amministrazione pubblica tutta nostrana. Buona lettura:

"Il progetto è di quelli sensazionali: prendi trentasettemila metri quadrati, nel caso specifico quelli della cosiddetta “insula” che si estende più o meno dall’area del porto di Napoli fino al teatro Mercadante (l’area Ex-dogana); poi riqualifica la zona, anzi falla riqualificare (parcheggi, aree verdi, infrastrutture, e naturalmente palazzi a gogò) dal costruttore più noto e più discusso della città; last but not least, concedi all’intera area una sorta di federalismo municpale, più o meno lo status di gruppi di “condomini autorganizzati” (parole del costruttore di cui sopra), capaci di superare la “mastodontica burocrazia nazionale”.

La proposta, forse potevate intuirlo, arriva direttamente da Alfredo Romeo, che sta provando a convicere il sindaco de Magistris a estinguere in questo modo l’enorme debito che il comune ha nei confronti delle sue aziende. Il sindaco per ora nicchia, ma la macchina degli sponsor del principe del mattone, si è nel frattempo attivata. Mentre qualche supporter del sindaco invita a riflettere sull’anarchia condominiale in nome della democrazia partecipativa, e persino qualche urbanista prende seriamente in considerazione la cosa, il direttore di uno dei giornali più importanti della città tira la volata al delirante progetto, esortando il sindaco (fino a ieri nemico n.1) a impugnare l’arma del decisionismo per dare la svolta necessaria.

Anche noi tiriamo così la nostra volata, e per rinfrescare la memoria a tutti i protagonisti di questa storia - lettori inclusi -, riproponiamo un articolo pubblicato nel numero di febbraio 2012, in cui si ripercorre la storia (giudiziaria) di Alfredo Romeo.

Periodicamente, più o meno ogni tre quattro anni, c’è qualche tribunale che si occupa delle vicende e degli affari di Alfredo Romeo, l’uomo che gestisce, per conto del comune di Napoli, l’impero (in clamorosa decadenza) dell’edilizia pubblica partenopea. L’ultima volta, nel 2008, era stato l’appalto del cosiddetto Global Service a richiamare l’attenzione dei magistrati: l’inchiesta si chiamava MagnaNapoli e la cifra incassata per la manutenzione delle strade cittadine (altro business parecchio redditizio) era di quattrocento milioni di euro. Nel corso di quell’inchiesta, Romeo finì anche in carcere, con l’accusa di associazione a delinquere e corruzione, ma al termine del processo, la condanna a due anni arrivò solo per quest’ultimo capo d’accusa, nonostante ben dodici fossero le imputazioni.

Quattro anni prima, nel 2004, i problemi  per l’imprenditore nato a Cesa (provincia di Caserta) avevano riguardato proprio la gestione del patrimonio immobiliare del comune di Napoli, la fetta probabilmente più grossa dell’enorme giro di affari gestito dalle aziende del gruppo. La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, infatti, aveva rivolto alla giunta comunale partenopea una formale richiesta a vigilare sull’attività dell’azienda Romeo Gestioni, in particolare in riferimento all’altissimo tasso di morosità da parte dei contribuenti. Tralasciando le quisquilie come l’accusa per abusivismo edilizio (risalente al 2003), per la quale un giudice – Bruno Schisano, che avrebbe esercitato pressioni nei confronti di alcuni colleghi al fine di favorire l’assoluzione di Romeo – ha ricevuto dal Csm un trasferimento a effetto immediato, i guai giudiziari dell’imprenditore (in affari anche nel settore alberghiero e in quello editoriale) sono di tutt’altro che recenti.

Andiamo ancora indietro nel tempo: 2002, assoluzione dall’accusa di corruzione e truffa. Erano gli anni in cui il consigliere comunale di AN, Rosario Concordia, dichiarava che Romeo aveva la capacità di «risolvere i problemi lavorativi delle famiglie di molti consiglieri». Ancora, si torna al problema casa: nel 2000 Romeo si salva in calcio d’angolo, quando la Cassazione dichiara prescritto, dopo le condanne in primo e secondo grado, il reato di corruzione grazie al quale l’imprenditore aveva ottenuto, a suon di mazzette, il suo primo appalto (1989) per gestire il patrimonio immobiliare del comune di Napoli. Da allora la Romeo Gestioni non ha più tolto le mani da questo enorme giro d’affari, allargandolo, anzi (dal 1997) alla gestione del patrimonio immobiliare della città di Roma. Per quest’ultima, ha ottenuto un appalto record (quasi seicento milioni per nove anni) nel 2005.

Tornando a Napoli, va detto che nel 2001, il sindaco Iervolino, in uno scatto d’orgoglio da campagna elettorale, aveva promesso una seria verifica sull’operato della Romeo Gestioni, in particolar modo rispetto alla totale assenza di manutenzione degli edifici di edilizia residenziale pubblica. Romeo, però, non incassò minimamente il colpo, e riuscì a capovolgere la situazione: a seguito di una denuncia per inadempienza contrattuale, riuscì a far condannare il Comune a un enorme risarcimento. La conseguenza fu che da palazzo San Giacomo, spaventati per il rischio corso, rinunciarono definitivamente al riscorso in appello.

La storia è così andata avanti fino al Global Service, quando la faccia oscura delle aziende targate Romeo, è venuta fuori prepotentemente. Nel 2005, nel frattempo, la stessa Iervolino aveva pensato bene di rinnovare per sette anni il contratto in questione (a dire il vero fu tutt’altro che un colpo di mano, dato che il provvedimento fu approvato all’unanimità), contratto in scadenza tra pochi mesi, e che mai in questi anni è stato messo in discussione, nonostante le palesi inadempienze dell’azienda. Tutto questo, probabilmente, anche alla luce dell’enorme credito che la Romeo vanta nei confronti del Comune, credito per il quale la stessa Romeo ha posto sotto tutela, a titolo cautelativo, una parte consistente del patrimonio immobiliare pubblico.

Siamo finalmente giunti ai giorni nostri. Il nuovo sindaco de Magistris ha in più occasioni (soprattutto durante la campagna elettorale) attaccato il sistema messo su dall’imprenditore napoletano, ed è atteso al varco, da molti, per verificare se finalmente la giunta riuscirà a liberarsi del fardello Romeo, o continuerà a servirsi delle sue aziende per gestire il proprio patrimonio immobiliare. Il cambiamento, in realtà, sarebbe obbligato, tanto più che nel mese di gennaio, ancora una volta, le forze dell’ordine si sono interessate dell’operato della Romeo Gestioni. L’azienda, in sintesi, sarebbe infatti colpevole di aver causato al comune un danno di oltre ottantasette milioni di euro, scaturito dalla mancata riscossione dei canoni, dagli elevati compensi attribuiti ai legali dell’azienda (gli unici a guadagnarci nelle operazioni di rateizzo dei crediti, dal momento che raramente riescono a strappare delle condizioni favorevoli di rientro per palazzo San Giacomo), e persino da un incentivo di “buona gestione”, attribuito all’azienda che invece non ne avrebbe, alla luce di quanto detto finora, tecnicamente alcun titolo.

Intanto, mentre la questione assume contorni sempre più critici, e gli elementi per nuove vicende giudiziarie si concretizzano (un capitolo a parte potrebbe riguardare le ditte a cui vengono subappaltati i lavori di manutenzione), del nuovo bando per la futura gestione degli immobili ancora non c’è traccia. Romeo, che potrebbe solo trarre vantaggio dalla pubblicazione di un bando all’ultimo secondo, per ora gongola. Un po’ meno gli inquilini delle case popolari, così come le casse del comune, che riescono nell’impresa di restare vuote anche quando potrebbero contare su un bel po’ di soldi che da anni gli spettano, e invece non arrivano mai."

lunedì 20 maggio 2013

MUCCHIO SELVAGGIO!

Marchini e la sua "lista civica" - una sfilza di ex, da SEL all’UDC, passando per il PDL e il PD.. Intanto vi chiedo, ma le leggete le liste? 
No perchè a me interessa sapere come sono composte, al di là di chiacchiere e promesse su "liste di professionisti" estranei alla politica, "criteri di meritocrazia" e balle varie, buone solo per i salotti televisivi tra un prosciutto e melone e un reality di serie C. 
Voglio dire, ci vuole una bella faccia tosta da parte di Arfio & Co. per chiamare "lista civica" una "bagnarola" piena zeppa di riciclati, trombati ed amici di politici e dirigenti pubblici. 
Si pesca un po' nella crema di tutte le liste (o quasi...) per cui c'è un po' di tutto, come gli ex-PD Riccardo Milana, Francesco Carducci, Mario Mei e Antonio Saccone; ex FLI come Potito Salatto e Valerio Cianciulli ex PDL ma, udite udite, direttamente dall'endorsement di Rutelli i vari esponenti dell’ex-Margherita come Luca Giansanti e Maurizio Mariani. Vito De Salazar, direttore dello Spallanzani, "piazza" in lista l'amico imprenditore Mino Dinoi e il figlio (paghi uno prendi due), e così via, verso "sinistra".., dalla capolista Francesca Longo a Matilde Spadaro, la prima ex vicepresidente del XII Muncipio ed entrambe in quota SEL. 
Insomma, non solo su Marchini incombe Caltagirone, specialmente dopo l'appoggio incondizionato di Casini (genero del costruttore) che in totale disaccordo con i "romani" Udc Cesa e Ciocchetti, che invece stanno con Alemanno, non solo appoggia Marchini ma non vuol essere da meno e piazza il suo rampollo Onorato in questa lista che, a questo punto lascio giudicare a voi e aggiungo, i miei complimenti anche a coloro che di queste "competenze" si erano avvalsi nelle loro precedenti liste. 

domenica 19 maggio 2013

VORREI CHE STASERA LO SENTISTE DIRE ANCORA DA ENRICO

"Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri, gli emarginati, gli svantaggiati vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata." 


Onorevole Berlinguer, queste cose le dicono tutti.

"Già, ma nessuno dei partiti governativi le fa. Noi comunisti abbiamo sessant’anni di storia alle spalle e abbiamo dimostrato di perseguirle e di farle sul serio. In galera con gli operai ci sia- mo stati noi; sui monti con i partigiani ci siamo stati noi; nelle borgate con i disoccupati ci siamo stati noi, con le donne, con il proletariato emarginato, con i giovani ci siamo stati noi; alla direzione di certi comuni, di certe regioni, amministrate con onestà, ci siamo noi." 

CIAO AMORE CIAO

Il Sole Muore e intanto la CGIL ufficiale fa da nave scuola al PD, formando gli uomini che servono ad assoggettare e sopire politicamente i lavoratori. La FIOM sta gradualmente subentrando ad una spenta CGIL nella direzione sindacale dei lavoratori, ben al di là dei metalmeccanici. L'assenza del PD e del suo candidato sindaco alla manifestazione non è soltanto un atto di prudenza e di supina subalternità alla direzione nazionale. Costituisce, per chi ancora non lo avesse capito, la tomba di ogni interlocuzione possibile di ogni sinistra con quel partito, lontano ormai anni luce anche dalla più languida socialdemocrazia. 

Le manifestazioni di piazza e di Popolo sono sempre BELLE e quella di ieri non fa eccezione. Una boccata d’aria fresca in un Paese stanco e dagli spazi di azione e di pensiero che appaiono sempre più angusti e bui. L'Italia è tutt’altro che pacificata. Al contrario, esiste una grande maggioranza che non si rassegna a subire le politiche assassine di una Europa regressa al 1847. 

Dobbiamo dire addio al PD, Ciao amore Ciao, se si vuole una grande Sinistra che abbia il buon senso di unirsi per raccogliere questa istanza e la responsabilità di tradurla in forza di Governo per cambiare radicalmente questo Paese. A questo serve la vera Politica e per questo da Sinistra, chiamiamo a raccolta coloro che hanno ancora il cuore e la voglia di credere nel cambiamento. 


DALIDA - "CIAO AMORE CIAO"  http://www.youtube.com/watch?v=aqm_mhXsaMY 

LA SICUREZZA? UNA QUESTIONE DI RESPONSABILITA'

Viste le domande che spesso mi sono sentito rivolgere in questi giorni, rispetto alla nostra posizione che, come per altre categorie discriminate, è chiaramente di rispetto e di difesa dei diritti dei migranti e di rifiuto netto dell'uso strumentale delle notizie di cronaca, cerco di raccogliere in queste righe una linea coerente e scevra da posizioni strumentali e ideologiche. In sostanza, generalizzare come al solito e fuorviante e pericoloso. 
Fino a che gli immigrati raccolgono arance e pomodori o lavorano a tutela zero nei cantieri o nella filiera agroalimentare e nella ristorazione, facendo arricchire soprattutto coloro che (in teoria) li vorrebbero a "casa loro" allora va bene? Immaginiamo se all'improvviso, un bel giorno, se ne andassero davvero TUTTI a casa loro.. Su cosa poggia la nostra economia?
Sia molto chiaro poi, che per ogni caso in cui vi sono delitti compiuti da migranti, sia pure irregolari, grazie a leggi ottuse sull'immigrazione, vi sono altri e tanti esempi di gesti eroici e dall'altissimo senso civico compiuti da altri migranti, con o senza il permesso di soggiorno. 
Senza dilungarmi in esempi e dati, affido alla vostra lettura un articolo che riassume la situazione in questo senso: 


Ecco quindi il mio punto di vista sulla sicurezza. 
Nessuno nega l'evidenza del fenomeno criminale, a Roma come in tutte le metropoli ma la violenza e le infezioni sono fenomeni endemici quindi chiariamo subito che chi dice di poterle estinguere è un cialtrone millantatore. Ora poniamo l'esempio che la violenza in una società sia come una infezione in un corpo umano. La repressione è come il cortisone, una terapia d'urto che non arriva alla radice del problema. E' l'origine della violenza che va cercato e limitato se davvero si vuole fare un passo avanti. Uno degli effetti collaterali del cortisone, così come della cosiddetta "tolleranza zero" di cui certa demagogia si riempie la bocca e i manifesti, è quello di azzerare il sistema immunitario. 
Il risultato di questo squilibrio tra prevenzione e terapia d'urto sarà quello di avere una società costretta a difendersi a bastonate da se stessa. 
Il sistema immunitario di una comunità è l'aumento del benessere diffuso, la crescita culturale e la giustizia percepita come una tutela per tutti e non come strumento di repressione dei forti sui deboli. Solo così si può arrivare alla libertà e alla responsabilità individuali che sono i più potenti anticorpi alla violenza.

RADIO PAPA KILLS

Vogliamo che vengano rimosse le 33 antenne mortali di Radio Vaticana che aumentano di sei volte l'incidenza di linfomi, leucemie e mielomi infantili, affliggendo ingiustamente e senza Giustizia le comunità locali. A questo proposito, tra cinque minuti (11:45) inizia lo streaming da Cesano di Liberare Roma su: www.liberareroma2013.it 

EQUITALIA ...E LA DEMAGOGIA ALLA FRUTTA

Non è da Equitalia che dobbiamo difenderci come la demagogia di Alemanno & Co. vorrebbero farci credere per altri motivi che più avanti leggeremo ma dalle leggi e i provvedimenti nefasti che questo parlamento schiavo dei potentati finanziari continua a promulgare. Equitalia è un organo dello Stato e come tale è soggetto a tali leggi. Tanto più che deve rendicontare del proprio operato alla Corte dei Conti. 
Inoltre, se non bastasse la demagogia, è evidente l'interesse di affidare a privati (magari mafiosi, sicuramente delinquenti) il recupero dei crediti. A marzo scorso, infatti, per conto dell'Anci (l'associazione nazionale dei comuni), si è aggiudicato l'appalto della riscossione dei tributi (finora appunto in mano a Equitalia), il galantuomo Alfredo Romeo, appena un mese prima della condanna a tre anni per corruzione inflittagli dalla Corte d'appello di Napoli (13 aprile 2013). Basterebbe questo per smetterla di credere ai buffoni? Ma..c'è dell'altro, vedrete. 

TEMPI MODERNI


C’è un grosso equivoco che ha accompagnato in questi anni donne e uomini italiani, illusi dalla percezione del Lavoro come strumento di realizzazione personale, scalata sociale e soddisfazione economica individuale, magari a scapito del collega o del vicino. D’altra parte è ovvio che sia così, quando il modello imprenditoriale che si è imposto negli anni del “boom” è stato quello degli Agnelli e della FIAT, aiutato e sostenuto da destra, sinistra e sindacati, rispetto per esempio a quello di Olivetti, abbandonato invece da tutta la politica, la classe dirigente e la Confindustria in quanto reo di aver proposto un’alternativa all’idea di padre-padrone a cui tutto è dovuto, in favore di un’imprenditoria dinamica, responsabile e attenta e che per giunta funzionava pure sul mercato. In questa scelta scellerata la società, nel suo complesso, ci ha rimesso pesantemente, mentre ognuno ha avuto, negli anni d’oro passati, il proprio momentaneo tornaconto. La classe politica e dirigente si è assicurata una sorta di “pace sociale” ed  il consenso dell’elettorato, moderato e borghese, nonché di industriali ed imprenditori legati al cosiddetto indotto, la grande industria ha potuto operare sul territorio nazionale senza curarsi delle variabili del mercato oltre confine, avendo assicurato il proprio bilancio dagli interventi statali e non ultimi, i sindacati che, sulla base di tali protezioni, hanno raccolto credibilità e tesserati tra i lavoratori, ottenendo vantaggiosi accordi con i governi e con l’industria, messi artificiosamente e rispettivamente nelle condizioni, i primi di non abusare di tagli sul welfare, i diritti del lavoro ed i servizi sociali e la seconda, di bloccare i licenziamenti e non adoperare in modo indiscriminato le forbici su assi determinanti come la sicurezza sul lavoro, il numero dei dipendenti e la conservazione degli stabilimenti sul territorio nazionale. Tutto ciò è avvenuto tralasciando di determinare lo sviluppo di un modello basato sulla pianificazione industriale e la ricerca di mercato, l’innovazione tecnologica, la formazione professionale e la partecipazione attiva dei lavoratori alla progettazione, alle decisioni e ai destini dell’impresa in termini di utilità sociale e di competitività sul mercato globale.
Questo mondo virtuale, fatto di utili privati (super azionisti) e perdite pubbliche (cassaintegrazione), creato ad hoc per un equivoco tutto italiano, ha concluso il suo ciclo in modo repentino, nel giro di una manciata di anni, dal crollo del muro a tangentopoli, dalla moneta unica alla globalizzazione e gli effetti devastanti della totale mancanza di progettualità ce li ritroviamo oggi sempre più evidenti ed incalzanti, con una classe dirigente che continua a sbagliare strategia salvo addebitare  e far pagare tali errori alla forza lavoro. Basti pensare che i dipendenti della FIAT auto sono passati dai 120,000 del 1993 ai circa 20,000 di oggi e Marchionne si preoccupa della produttività degli impianti. Paragonando Termini Imerese alla Polonia e al Brasile, in termini di unità produttive impiegate e numero di veicoli prodotti, chiude e delocalizza gli impianti e licenzia altre 5,000 dipendenti in Italia ma c’è un punto; finita anche l’era degli eco-incentivi statali, a chi intenderebbe venderle le sue auto, più numerose e meno costose? E  dov’è il piano industriale dell’impresa?
Già. L’impresa.
C’è un articolo della nostra adulata e al contempo vessata Costituzione che meno di altri catalizza l’attenzione dell’opinione pubblica e dei dibattiti politici e mediatici, è l’art. 41 che tengo a ricordare: [..L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali..].
In Italia il ruolo della politica e della società civile è quello di ripensare la funzione del lavoro nella nostra società. Un ruolo importante che deve tener conto di fattori ai quali fino a ieri era considerato inutile e forse anche puerile attribuire un peso nelle scelte.
Quando un lavoratore, in condizioni di sicurezza sul lavoro insufficienti, perde un dito, un braccio o un polmone in alcuni casi viene giustamente risarcito ed è un suo sacrosanto diritto ma è anche la comunità che perde un dito, un braccio o un polmone. Quando un’impresa fallisce un obiettivo strategico per carenza di investimenti nell’innovazione e nello sviluppo forse l’imprenditore fa comunque cassa nell’immediato, in molti casi penalizzando i lavoratori ed evadendo il fisco ma è la nostra società che fallisce il suo obiettivo strategico nel medio-lungo termine.
La partecipazione congiunta al piano industriale, l’attenzione ai temi ambientali e sociali e la percezione di essere portatori di diritti e responsabilità, sia del lavoro e del capitale industriale quindi, porta dritti dritti alla giusta interpretazione dell’articolo costituzionale sopra citato ed è compito della politica dare risposte legislative ed indirizzare in tal senso l’economia del Paese, attraverso politiche fiscali ed incentivi che favoriscano questi modelli di investimento e di sviluppo, dando anche al lavoratore dipendente le giuste motivazioni sociali ed economiche, penalizzando nel capitale l’evasione fiscale (il 93% del gettito fiscale in Italia è dato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati), le rendite finanziarie, patrimoniali e fondiarie, nonché le speculazioni indiscriminate sull’eterno “mattone”, quale presunta panacea di tutti i mali.
Sarà quindi giusto e utile per tutti lavorare meno e lavorare bene oppure come diceva un compagno goloso di Sacher "vogliamo continuare a farci del male"?

Guarda il video:

A SINISTRA, PERCHE' ROMA E' BENE COMUNE


Carissime amiche e carissimi amici, 


vi chiedo di leggere queste righe perchè ho maturato la decisione di accettare la proposta della mia candidatura a consigliere del Municipio I di Roma. Per questo motivo vi scrivo questa lettera aperta che manifesta una mia analisi della situazione ed alcuni pensieri che voglio e mi sento in dovere di condividere con voi. 


La recessione del nostro Paese, impantanato in una stagnazione che coinvolge ormai tutti i settori, dall'imprenditoria all'occupazione, dal terzo settore ai servizi, dalla cultura all'informazione non è una calamità naturale ma ha delle cause secondo me evidenti, più o meno recenti e che potremmo analizzare in quanto sicuramente opinabili ma ciò che non sfugge ed è oggettivo è il fatto che questa situazione ha gettato la popolazione in preda ad uno sconforto sociale e relazionale tale che al punto in cui siamo non riesce a reagire, se non come sta avvenendo, talvolta tragicamente, in modo isterico ed individualista. Una intera generazione sopravvive ormai, più che vivere, ben peggio dei propri genitori e dei propri nonni e non si intravede all'orizzonte un cambio di direzione che possa rassicurare sul destino delle generazioni future. L'istruzione e la sanità, oltre che l'acqua e gli altri servizi pubblici, sono stati o stanno per essere prepotentemente privatizzati e le notizie di imprenditori e lavoratori che si tolgono la vita per problemi economici sono praticamente all'ordine del giorno. Nonostante il progresso tecnologico, i numeri e le statistiche rafforzano la percezione di una tendenza legata anche ad una qualità della vita media che ha raggiunto i minimi storici, messa in seria crisi dalla mancanza di sicurezza economica delle famiglie e dei lavoratori dipendenti ed autonomi che comunque restano gli unici soggetti realmente produttivi, in una economia capitalista ormai malata che per mantenersi in vita, continua a chiederci l'impossibile, piangendo finte lacrime di di commozione ma sostanzialmente  imponendo gli sforzi più atroci nel nome di una crisi giunta, come le cavallette bibliche, da un presunto passato recente di "vacche grasse" e "sprechi" che però nessuno di noi ricorda aver mai goduto. Un fenomeno in crescita costante che in alcuni casi porta come dicevo a gesti estremi e al quale va aggiunto, dati alla mano, l’incremento dell’uso di psicofarmaci e lo stillicidio di tumori anche tra i più giovani, l’aumento di malattie legate allo stress come infarti, patologie del sistema gastrointestinale e disfunzioni dell’apparato genitale maschile e femminile [recente rapporto Osserva Salute del 2012]. Non è il caso di fare i pessimisti ma, oltre al dramma umano, considerando il fatto che tutto ciò andrà a gravare sempre di più su un sistema sanitario ed una rete già insufficiente di servizi pubblici in fase di progressivo smantellamento, si completa un tragico quadro generale - presente e futuro - di assoluta gravità. In questa situazione di oggettiva emergenza, anche a Roma ci confrontiamo tutti quotidianamente con gli effetti di questa crisi economica, sociale e relazionale e, non senza pormi diverse domande, ho accettato alla fine la proposta di impegnarmi in questo passaggio importante per il nostro territorio e per la nostra città rappresentato dalle prossime Elezioni Comunali il 26 e 27 maggio 2013. E' un impegno che cercherò di onorare mettendo a disposizione innanzitutto la mia esperienza personale e di uomo ma anche quella nell’associazionismo, nella produzione e diffusione del teatro e della musica indipendente, come alcuni tra gli strumenti di crescita individuale, civica e culturale. 

Ho 45 anni e negli ultimi venticinque ho condiviso esperienze politiche ai margini del partito e della politica istituzionale ma di lotta attiva contro il consumo del territorio e di affermazione del principio di partecipazione e progettazione dal basso degli assetti urbanistici e sociali del territorio. In difesa dei beni comuni e di una qualità dei servizi, soggetti troppo spesso a logiche di esclusivo sfruttamento da parte dei privati e del potere economico e finanziario. Il sostegno a spazi indipendenti di ascolto e di dialogo politico, alla produzione artistica indipendente e culturale dal basso sono secondo me al centro di un profondo e necessario rinnovamento etico e civile nella gestione del territorio che non si conclude con una notte o una legislatura. Si tratta di avviare un processo di cambiamento anche nelle nostre abitudini e di metterci a disposizione ora, per noi e per i nostri figli, per quello che dovrà essere un futuro migliore. Ed è per questa lotta, portata avanti per fortuna, insieme a molti altri, amici ed amiche in questa città e in questo municipio che sento la necessità di impegnarmi in questa prova e di chiamarvi in causa in questa occasione. Ho viaggiato molto e vissuto anche altrove ma sono nato e vivo a Roma quindi è senso del dovere e di appartenenza ma anche amor di Patria sì, la terra dei Padri. La Patria sarebbe un valore di destra? Tutt’altro a mio avviso. Oltre ai nostri Partigiani, ne sono la prova tutti gli artisti, gli studenti, i contadini ed lavoratori che nei decenni successivi alla stagione della Resistenza storica ed uniti in mille diversi sforzi, hanno dato anch'essi il loro sangue e la loro vita per lasciarci maggiori diritti civili e la giusta libertà. Essi credevano nel benessere condiviso e tutti noi, artisti, studenti, contadini e lavoratori di oggi, se sentiamo certi valori come nostri abbiamo il dovere di crederci ancora, di riunirci di nuovo e di non mollare. Basta con la logica del male minore, chiedere il massimo, come minimo è ormai un dovere oltre che un diritto, a parziale risarcimento di tutto ciò che faticosamente conquistato, in questi ultimi anni in cui ci siamo distratti e disuniti, ci è stato indebitamente e progressivamente sottratto, in termini economici, sociali e civili. 

Come futuro consigliere al nuovo Municipio I di Roma a sostegno di Giovanni Barbera presidente del Municipio e consigliere al Comune di Roma e di Sandro Medici sindaco di Roma, mi rivolgo intanto a quelli come me che continuano a lottare controcorrente, per limitare i danni di questi tempi bui e tristi, in una Roma messa all’angolo dalle precedenti giunte Rutelli e Veltroni e affondata da una Giunta fallimentare come quella di Alemanno che tra le altre cose e fino all'ultima notte, ha messo a dura prova la cittadinanza tentando di darle il colpo di grazia coprendola di cemento. Parlo con amici e conoscenti che come me vivono in questa città e con loro scopro e mi rendo conto ogni giorno che non siamo pochi a voler cambiare le cose. Dobbiamo unirci quindi e riappropriarci dei princìpi democratici, di partecipazione e di rappresentanza sociale, dei valori costituenti di solidarietà e sussidiarietà, dello stato sociale e dei beni comuni di questa Terra come l’acqua, il territorio, l’agricoltura e l’industria sostenibili, una catena alimentare sana e trasparente e per lo più a chilometri zero, l’accesso alla conoscenza e alla cultura, la sanità pubblica, spazi di creatività e condivisione di esperienze artistiche, lo stop ai contratti precari, l'allargamento dei diritti a tutte le categorie di lavoratori ed un salario minimo garantito per i giovani, l’accesso al credito ed il sostegno (sgravi fiscali e tributari) per piccole e medie imprese virtuose, premiate in base a valori di merito in termini di investimento sociale sul proprio territorio, esattamente il contrario di chi oggi, come Marchionne, viene premiato dai governi - tecnici o presidenziali poco cambia - per annullare diritti e dignità ai lavoratori, secondo un modello industriale che prima genera dipendenza e poi delocalizza quando gli si presenta l'occasione, gettando nella povertà le famiglie e nel degrado intere comunità cittadine. 

Non sono queste le logiche che vogliamo. L’unica vera ricchezza di cui davvero c’è bisogno in tutti gli angoli di questo Paese compreso il nostro, a cominciare perciò dalle amministrazioni locali, è Il Lavoro. Un lavoro per tutti, utile a noi e agli altri. Un lavoro di qualità che tenda a generare altro lavoro e benessere condiviso in tutti i settori. Che non si basi quindi sul solo profitto o su parametri di crescita che poi sono soltanto una pura illusione, visto il progressivo aumento del costo della vita e del denaro stesso con contestuale diminuzione dei servizi e compressione dei diritti. Al contrario, lavoro basato su princìpi di utilità sociale a partire dalle imprese per arrivare a tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi. Redditi e profitto che tra l’altro perdono potere d’acquisto per effetto di politiche economiche rigorose e depressive per l’economia di scala, accompagnate da finanziarie miopi e riforme scellerate (vedi il patto di stabilità, il pareggio di bilancio e l’aumento dell’IVA e dei carburanti), non devono e non possono più essere sinonimo di sfruttamento umano e devastazione ambientale, culturale e sociale. Si tratta di invertire la marcia quindi e non di aggiustare il tiro, cosa che vorrebbero farci credere i nuovi democristiani e i vecchi liberisti per continuare invece ad amministrare e governare a modo loro, riducendo servizi e spazi pubblici, continuando inesorabilmente a comprimere diritti civili già da medioevo, grazie anche ad una ingerenza cattolica ortodossa, sempre più presente anche nel centro-sinistra e che impedisce di fatto la giusta condivisione, in termini di pari opportunità e pari diritti civili, di tutte le donne e gli uomini a prescindere dalla loro etnia e provenienza e da orientamenti religiosi, sessuali e culturali, come la nostra Costituzione recita ancora. 

Guardiamo ai fatti, il Parlamento e i Partiti si sono indeboliti, i decreti-legge sempre più spesso sostituiscono l'attività legislativa delle Camere ed oggi il ruolo della Presidenza della Repubblica si è espanso come mai era avvenuto finora. Sono stati scelti due premier, Mario Monti ed Enrico Letta, entrambi perfettamente allineati ai paradigmi auspicati dalla grande finanza internazionale ed espressione di una democrazia rappresentativa che di fatto non esiste. Infatti, l’alleanza ormai conclamata tra PD e PDL ed il confronto dei programmi dell'una e dell'altra parte, dimostrano ampiamente che l’avvicinamento al sistema presidenziale, la finanziarizzazione dell'economia a scapito della produzione e del Lavoro, il liberismo senza limiti ed il libero scambio senza barriere, secondo l'ingannevole campagna mediatica e culturale a cui abbiamo assistito in questi anni, dovevano generare benessere per i cittadini vero? Invece eccoci di fronte all'avanzare di politiche di austerità e soprattutto la lenta ma inesorabile erosione dei diritti, dei salari e allo smantellamento dello Stato sociale che sono diventati per tutti e due gli schieramenti, il più o meno esplicito programma di governo, per correggere errori che secondo loro sarebbero i nostri. Un Paese con una classe dirigente come questa che non ha una sola idea costruttiva, che litiga solo per il potere e non si confronta su visioni alternative di società è inutile quanto dannosa e dev’essere drasticamente allontanata dalle amministrazioni, urgentemente sostituita da chi ha come interesse primario e valore fondante il bene della comunità che rappresenta, non il successo ed il profitto personali o di lobbies trasversali. Lo Stato si è ritirato dall'economia locale e globale, lasciando campo libero ai privati nel primo caso e ai predatori del mercato finanziario su larga scala. In questo scenario, la Sinistra anti-liberista che a rigor di logica dovrebbe rappresentare una forte sponda antagonista a questo processo. Attraversa invece uno dei momenti più drammatici della sua storia, forse il più difficile. Stretta com'è nella morsa tra il “voto utile” da una parte e dall’altra dalla “governabilità”, diventata il principio regolatore della politica e della democrazia. Il risultato è il progressivo disertare le urne in questi ultimi anni, da parte di chi a sinistra, si sente tradito da una classe politica inadeguata ed eticamente scadente. So che è difficile ma a chi, pur condividendo questa analisi e pur avendo lo stesso desiderio di cambiamento ha deciso di non votare, ho deciso di chiedere invece fiducia ed impegno, responsabilità e partecipazione in prima persona. Perchè sento necessaria dentro le amministrazioni la presenza di una vera Sinistra forte ed unita contro questa deriva. Per lo stesso motivo, non ho e non ho mai avuto voglia di parlare di Berlusconi, non mi (e non ci) riguardano gossip e spartizioni di potere. Mi rivolgo però chiedendo fiducia e sostegno anche agli elettori di SEL, traditi da una inutile alleanza che doveva essere di governo e non lo è stato e non lo sarà e a quei militanti laici e di sinistra residuali nel PD che si ritrovano ad aver votato - ancora una volta - il partito di democristiani che loro stessi giustamente contestano ma senza risultato, poiché sostiene Ministri di Comunione e Liberazione oltre che del PDL, altro che socialdemocrazia, diritti civili e laicità dello Stato. Mi rivolgo anche a quegli elettori del PD, dipendenti pubblici e privati, piccoli imprenditori che vivono onestamente del proprio lavoro e della propria attività, traditi per l’ennesima volta da un partito liberista, schierato ormai apertamente con il Capitale, i poteri forti della Finanza e delle Banche. E' un partito che non vi rappresenta, destinato oltretutto ad estinguersi poiché non rappresenta più nè la propria base storica nè quella odierna. 

La storia dell'ultimo ventennio parla chiaro, la dice lunga sulla metamorfosi di quello che doveva essere un partito organizzato, progressista e riformatore. Dal 1989 ad oggi ciò che oggi si chiama PD, sta progressivamente scomparendo o meglio trasformandosi, perdendosi per strada pezzi di società civile e perdendo ogni aderenza con la realtà, la propria storia e la propria missione. A partire dal 1992 poi, con la nefasta introduzione del sistema elettorale maggioritario e l'avvio della concertazione sindacale unitaria con la politica dei redditi e le riforme liberiste del mercato del lavoro, alla faccia della "sinistra progressista", il PD ha via via consolidato la propria adesione all'Europa delle banche e della finanza, delle frontiere "scorrevoli" che si chiudono alle persone e si aprono al commercio, del libero scambio di merci e delle nuove "gabbie salariali" per i cittadini della UE, ufficialmente abolite in Italia nel 1972 ma di fatto presenti ancora a livello europeo (pensiamo per esempio alle delocalizzazioni di cui sopra). I provvedimenti varati e/o approvati dal PD, attraverso i vari governi Dini, D’Alema, Amato, Prodi, culminanti oggi - dopo 25 anni - con le scelte di Napolitano uno e due ed il sostegno a Monti e Letta junior, stanno di fatto vanificando decenni di faticose conquiste civili ed economiche. Non è una democrazia questa, dove l'assetto costituzionale dello Stato viene modificato dai diktat di istituzioni bancarie e finanziarie private, i beni comuni ed il welfare si stanno estinguendo a colpi di decreti, possibilmente estivi e nel silenzio assenso della stampa e dei media. La discussione parlamentare è divenuta di fatto un optional e anche quando avviene, gli attori sono soggetti inadeguati, in malafede e gli ordini del giorno sono manovrati da interessi specifici e di lobbies. Maggiori risorse destinate all'Istruzione e alla Sanità Pubblica, sottratte ad inutili spese militari e di rappresentanza, la riduzione del ricorso alle "grandi opere" per creare finta occupazione in favore magari del consolidamento e la messa in sicurezza del territorio che è una evidente priorità viste le recenti catastrofi, la tutela dei prodotti locali, il sostegno alla ricerca e all'utilizzo di energie rinnovabili, la Cultura e lo Stato Sociale sono nei migliori casi ridotti ad orpelli, il Lavoro abbandonato a se stesso, strumento subalterno ad un mercato finanziario che, alla faccia del Popolo e della democrazia rappresentativa, è ormai l’unico sovrano al quale parlamenti e governi obbediscono, rigorosamente unanimi a prescindere dall'etichetta di centro-destra o centro-sinistra, spudoratamente complici e speculari. 

Tutto ciò si riflette inesorabilmente sulle amministrazioni locali. Anche a Roma, come negli altri Comuni italiani, la progressiva perdita di autonomia si manifesta puntualmente con aumenti di tasse locali, la diminuzione di servizi per le famiglie ed i cittadini con i Municipi ridotti ad eseguire senza poter intervenire nel merito di un bilancio imposto dal Comune che a sua volta è penalizzato dal governo centrale, senza che i cittadini possano in alcun modo essere coinvolti nelle scelte che li riguardano da vicino. E’ importante che insieme ricominciamo a costruire dal basso, per invertire questa tendenza e dare voce e forza ad una Sinistra alternativa che da sempre si oppone a questa arrogante ed ottusa gestione del potere e della cosa pubblica, anche e soprattutto a livello locale, dove tocchiamo con mano e vediamo ogni giorno gli effetti di tagli alla spesa pubblica ed investimenti spesso inutili e contrari alle esigenze e ai desideri degli abitanti i nostri quartieri. Per questo ho accettato questo impegno e vi chiedo di sostenere la mia candidatura nella lista Sinistra per Roma - Rifondazione e Comunisti Italiani. 

In attesa di incontrarti di persona alle prossime iniziative ti ringrazio per l'attenzione. 

Se senti anche tuo questo mio impegno ti chiedo di aiutarmi a portarlo avanti come futuro consigliere

alle Elezioni Comunali il 26 e 27 maggio 2013

al Municipio I di Roma 

vota e fai votare Massimiliano Buono

per Giovanni Barbera presidente del Municipio 

e al Comune 

Giovanni Barbera 

per Sandro Medici Sindaco di Roma