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mercoledì 30 ottobre 2013

SEL meno E uguale SL?


Ilva/Vendola fece nascondere il benzopirene

Il governatore della Puglia avrebbe fatto ridurre la quantità della sostanza cancerogena dal rapporto dell'Arpa sull'Ilva. Emessi 53 avvisi di garanzia. Coinvolto perfino il clero. Ora, a parte la dialettica politica, le critiche ad un agire che personalmente reputo da mesi dannoso per la classe meno abbiente e sfruttata di questo Paese da parte di SEL, se davvero siamo arrivati anche a questo punto cari miei, addio. Cè ben poco da aggiungere, e non è colpa dell'autunno, inaspettatamente caldo invece, se anche a SEL cominciano a cadere le lettere del suo acronimo, come le foglie dei tanti alberi che si sono succeduti come logo altrove, cominciando quel declino che ha portato al famigerato, odierno P.D al quale SEL, nelle parole dei suoi più autorevoli rappresentanti, ha legato a doppio filo il proprio destino, with or without Renzie. Non sarebbe nulla se di questo dannato destino non fossimo purtroppo parte anche noi, inascoltati profeti. Detto ciò che andava detto e se l'impegno sull'ecologia ha prodotto questo effetto, dopo la caduta della E, ho forti dubbi sulla tenuta di S come Sinistra ed L come Libertà. >>>LEGGI TUTTO L'ARTICOLO<<<  

lunedì 28 ottobre 2013

ACQUAHALDA!

Il dispositivo telecratico scatta con una puntualità svizzera ed una precisione chirurgica di berlusconiana memoria, specialmente quando serve alla coalizione neoliberista del "ci siamo intesi". Infatti, tanto per dare una mano a Renzi a raccattare attorno a sè il consenso degli "eroi nazionali", come lo stesso sindaho di Firenze definisce gli imprenditori che a loro volta i volontari "sarcicciari" della base del PD, da giovani definivano "padroni", esce pure il telefilm celebrativo su Olivetti, il cui trailer, tra l'altro, già la dice lunga sul taglio new-romantic dell'opera. Non è che per caso invece de inciucià con la FIAT dagli anni sessanta fino a ieri, ci si poteva pensare un po' prima a sostenere una impresa con prerogative un po' più in sintonia con l'articolo 41 della Costituzione (invece di tentare di cambiare anche questo)? No, perchè, più che la scoperta della famosa acquahalda questa pratica ricorda quella infima di Hollywood che produce film sul grande tema del controllo globale della CIA, sapendo che gridando talmente forte e sempre "al lupo..al lupo!" poi la gente si abitua pure ai licantropi oppure - strategia più alla "noantri" - la vecchia scuola dei mafiosi che ancora sporchi di sangue, vanno al funerale del magistrato, giornalista o sindacalista di turno, appena freddato dai loro stessi scagnozzi. 

(I) MISS ITALY

Devo ancora una volta constatare che il nostro Paese peggiora sempre più. Non solo siamo sempre indulgenti verso le nostre stesse amenità, quanto decisi e determinati a sottolineare ed emendare quelle degli altri ma non abbiamo la minima idea del rapporto inscindibile che c'è tra libertà e responsabilità. A partire dalle stesse donne, visto che parlo della fiera delle vacche di ieri, accompagnata da tutte le certificazioni del caso, tra benedizioni religiose, dichiarazioni d'intenti seriali, allo scopo di "valutare" le caratteristiche meta-fisiche delle presunte "non solo gnocca" in cerca di coroncina e contratti pubblicitari che ho intravisto ieri in tivù (intravisto sì, non avendo avuto la forza di proseguire nella visione). Nonostante il benestare di Chiesa, Politica e Mercato, tra beneficienza e Sacro Cuore, dichiarazioni di circostanza sulla presunta lotta all'anoressia e dicotomia tra "concorso" e "collocamento" in carriera delle donne, sono certo che se fosse stato un concorso di barboncini, le associazioni per la difesa dei diritti degli animali avrebbero già armato tutte le forme di protesta del caso ma si sa, il perdono di Dio è solo per noi umani, non certo per le bestie.

sabato 19 ottobre 2013

TROPPO FACILE...


Troppo facile.. ma com’è che quanno l'Italia vince se chiamano petardi e quanno perde (i diritti) se chiamano "bombe carta"? 

Questa volta ho voluto veramente osservare e, partecipando al corteo come "cane sciolto" (ma non è la prima volta), ho voluto riportare con una attenzione propria da cronista (e non mi riferisco a fotografie col telefonino), l'effettiva portata mediatica, sociale e politica del corteo stesso. Questa necessità l'ho percepita da come la manifestazione poteva essere giudicata dall'esterno, ovvero da tutte quelle persone che vivono sulla propria pelle questa crisi ma al contempo si trovano, per mille motivi “a margine” delle realtà antagoniste organizzate che quest’oggi (per fortuna) hanno voluto misurarsi ed unire le forze in un’unico grande corteo. Altro che No-Tav, come dappertutto si leggeva (e si legge). Non è banale immaginare invece che su 70.000 partecipanti circa, meno della metà siano abitualmente attivi nelle occupazioni, movimenti, coordinamenti, sindacati e forze politiche più o meno consolidate le quali, spesso autonomamente, si muovono ed agiscono in questo Paese dove Diritti e Beni Comuni si stanno comprimendo fino ai minimi storici, con conseguenze drammatiche su intere categorie e fasce di popolazione - anche migrante - non solo dal punto di vista economico ma anche psicologico, relazionale e sociale. Una necessità, quella di cui sopra, sentita e dettata dall'indegno e scandaloso comportamento di TUTTA la stampa nei confronti di questa che invece è stata una grande, decisa e gioiosa mobilitazione, le cui intenzioni pacifiche non ho necessità di ribadire ancora una volta. Basti pensare (o leggere) a ciò che (non) è stato scritto - reo il suo svolgimento inopinatamente pacifico? - sulla manifestazione di ieri (18 ottobre), indetta, insieme allo Sciopero Generale, dai Comitati ed Unità Sindacali di Base. Ecco spiegato quindi, il titolo irato ed ironico di questo articolo ma andiamo per ordine e facciamo il punto. Oggi c’era il sole, cosa affatto scontata purtroppo, quando si tratta di scendere in piazza ed il corteo ha visto la partecipazione di più di 70.000 persone, dato che all’arrivo a Porta Pia verso le sette, occupava la metà del suo percorso. Clamoroso perciò il successo, anche rispetto alle aspettative iniziali. Un corteo pacifico, con un servizio d’ordine interno (finalmente) efficiente che ha visto tra i partecipanti anche famiglie con bambini, carrozzine e passeggini. Partito in ritardo per le perquisizioni della polizia ai pullman che venivano da fuori Roma, polizia che ha "dimenticato" invece (maddai!) di sequestrare i bastoni e arrestare quei 4 coniglietti sciocchini dei fascisti, schierati o meglio, protetti dietro di lei e intenti a tirare sassolini ma, chi voleva raccontare di scontri, molotov e lacrimogeni dovrà (maddai!) inventarsi tutto. Eh sì, perchè tranne qualche fisiologico uovo marcio, miccette e tricchetracche davanti al Ministero della (corrotta) Economia e un paio di vaffanculi davanti caccapound un’oretta prima, questi signori giornalisti puerili e infami, non potranno inventarsi che qualche storiella, sui soliti imbecilli incappucciati, qualche elmetto e qualche scudo ammaccato. Dovranno inventare certo, per la necessità di confortare tutto il terrore che hanno creato da una settimana su tutti i giornali, e le testate, web e tv, su questo “assalto” alla città eterna e, per evitare di fare la figura dei cretini, saranno - di nuovo - coerentemente deficienti. Eterne sono anche le bugie che io, nel mio piccolo, voglio appunto con questa mia, smascherare. L’unica cosa che mi sento di dire la rivolgo ai miei compagni, ai movimenti da una parte e a quei “cani sciolti” dall’altra ed è l’impegno a dare a continuità a questo giorno simbolico ma anche molto concreto e a questa notte in piazza. Sì è vero, da noi le tendopoli in piazza non vanno tanto di moda tranne a L’Aquila (nel camping della Protezione Civile s.p.a.) ma la partecipazione alle lotte, piccole e grandi, locali e globali deve impegnarci tutti di più, non solo oggi ma nel nostro vivere quotidiano. 

ROMA 19 OTTOBRE ORE 14 - NO-TAV: "Non siamo black bloc"

Alle 14 di oggi pomeriggio da Porta di San Giovanni a Roma parte il corteo degli antagonisti. lo slogan scelto dai promotori di questa manifestazione è “Una sola grande opera: casa e reddito per tutti”. Intanto i No Tav sono preoccupati perché sono convinti che lo scopo di chi ha potere è fare in modo che coloro che sono contrari alle “grandi opere” come l’alta velocità siano associati ai black bloc e dunque etichettati come persone violente che hanno il solo intento di creare disordine, mentre tutto ciò che chiedono i manifestanti è di esprimere pacificamente le proprie idee e presentare le proprie richieste. Si parla spesso di manifestazione dei No Tav, riferendosi al corteo che sfilerà per Roma il 19 ottobre partendo da Piazza San Giovanni, ma si tratta in verità di proteste contro le politiche di austerity e contro la precarietà nel mondo del lavoro e per ottenere “casa e reddito per tutti”. Anche per questo il corteo passerà davanti ad alcuni dei luoghi simbolo del governo delle larghe intese considerato “figlio” della troika: il ministero della Finanze, la Cassa depositi e prestiti, il ministero delle Infrastrutture. 

Sono gli stessi No Tav a chiarire la loro posizione in un comunicato:

"La manifestazione di Roma è organizzata da varie realtà politiche e sociali che si muovono per il diritto all’abitare principalmente, cioè per difendere e richiedere casa e diritti per tutti. Sono quelle realtà che nella crisi difendono gli sfratti delle famiglie, occupano alloggi risolvendo realmente le emergenze abitative nelle metropoli. Lo slogan della manifestazione: “una sola grande opera: casa e reddito per tutti” ben spiega l’idea della manifestazione e perchè le ragioni del movimento notav s’intrecciano con quelle del diritto all’abitare. Una delegazione del movimento parteciperà, un’assemblea di presentazione si è tenuta quest’estate al campeggio di Venaus, ma non sarà una manifestazione no-tav."

Il percorso del corteo: 


Questo il percorso del corteo, che muoverà da piazza di Porta San Giovanni a piazzale di Porta Pia. Il corteo per il diritto all’abitare sfilerà dalle 14 alle 20 lungo via Merulana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Liberiana, via Cavour, via Giovanni Amendola, viale delle Terme di Diocleziano, piazza della Repubblica, via Cernaia, via XX Settembre, via Goito, piazza dell’Indipendenza, via San Martino della Battaglia, viale Castro Pretorio, piazza della Croce Rossa, viale del Policlinico sino a Porta Pia. 


Siccome ormai non c’è manifestazione che non abbia il corrispettivo digitale della piazza, gli attivisti hanno anche preparato un “manuale di autodifesa digitale”. Consigli pratici, insomma, per evitare che le comunicazione siano intercettate. I consigli sono di questo tipo: “Impostate una password al blocco dello schermo del vostro telefonino; cifratura dell’intera memoria del telefono, per telefonare c’è RedPhone, SMS ed MMS invece possono essere affidati a TextSecure la cui funzione è quella di cifrare i messaggi testuali”. In giro per la città compaiono i manifesti. Annunci tutt’altro che distensivi nonostante i messaggi che sono arrivati finora hanno sempre posto l’accento sull’importanza di tenere “una protesta pacifica”. Affissi per Roma però si leggono slogan come: “La guerra è iniziata”, “Alzati e combatti”, “Assediamo il potere”, “Ribelliamoci”. “Ricordate il 15 ottobre?”. Il riferimento è alla “battaglia”, così la chiamano gli attivisti, del 2011, quando i manifestanti misero a ferro e fuoco piazza San Giovanni. E il timore tra gli abitanti è proprio che quegli scontri si ripetano. La manifestazione sarà preceduta da quella di venerdì 18, contemporanea allo sciopero generale indetto dai sindacati di base, mentre sabato saranno i precari, gli studenti, i migranti e i ragazzi dell’ala antagonista i protagonisti. Gli organizzatori si attendono un’adesione di circa 15mila persone. Il ministero dell’Interno si sta preparando: 4mila agenti schierati, strade bonificate, tolti tutti i cassonetti, tombini sigillati. La città sarà blindata in un triangolo di quasi tre chilometri fra piazza della Repubblica, San Giovanni e Porta Pia.  
[fonte: POLISBLOG.IT]

giovedì 3 ottobre 2013

TURCO, NAPOLITANO...E LE LACRIME DI COCCODRILLO

Napolitano (e Livia Turco) il 6 marzo del 1998 firmano insieme la legge secondo la quale, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, si istituiscono i Centri di Permanenza Temporanea (i famosi lager CPT), destinatari quegli stranieri, recita la legge: "sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera non immediatamente eseguibile”...e mo' piagne? Ma in che cazzo de posto so capitato?La finissero de raccontà cazzate, de fa guerre sante per esportare la democrazia e aprissero ste cazzo de frontiere piuttosto e la facessero finita con la storiella dello scafista stronzo e del mare grosso.. la colpa di queste tragedie annunciate è solamente di questa politica europea di merda..