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sabato 25 aprile 2015

Italy 25 aprile 2015 - Settantanni e non sentirli

Votano L’Italicum che tecnicamente è come la legge Acerbo del ’23 e in nome del patto di stabilità azzerano la democrazia parlamentare nazionale. Svendono il patrimonio pubblico, immobiliare, artistico e ambientale e piegano la “spending review” con tagli alla messa in sicurezza del territorio, alla tutela delle salute, dell’istruzione pubblica e dei servizi sociali. Con i nostri soldi invece, favoriscono becere passerelle per gli amici (G8), spese militari fuori da ogni logica (F35) e installazioni militari straniere che più che difenderci da fantomatici attacchi alieni, sono mortali per gli abitanti del luogo (MUOS); inaugurano cattedrali nel deserto, forzano la realizzazione di grandi opere inutili e dannose (EXPO, TAV), dove ad arricchirsi sono le multinazionali e la malavita organizzata (che sono le due facce della stessa medaglia), alla faccia vera invece, delle popolazioni locali e dei comitati di cittadini che giustamente esprimono la loro contrarietà. Italia, 25 aprile 2015, L’Aquila grida ancora giustizia così come Messina e ancora l’Emilia e l’Umbria  e via dicendo, mentre a Roma - medaglia d’oro per la Resistenza - distaccano acqua, gas e luce alle vere emergenze abitative e al contempo, considerano legittima l’occupazione di Casa Pound come emergenza abitativa (sic!). Oggi, dopo aver profanato dieci minuti la tomba di Gramsci “festeggiano” il 25 aprile al ghetto ebraico (ditemi che sono anti-semita se volete, tanto ormai di cazzate sono pieni pure i TG e i quotidiani nazionali) dove campeggiano scritte e slogan “Pacifici” che inneggiano a Sharon e ai massacri di Sabra e Chatila. Chiamano “manifestanti” e “popolo” i nazisti che in Ucraina - in minoranza in Parlamento - si impossessano del potere con le armi fornite dal democratico occidente, coprendo stragi come quella disumana alla Casa del Sindacato di Odessa. Tutto è legittimo, pur di “liberarsi” degli ultimi sparuti focolai di lotta di classe in Europa mentre in Italia, dove chi legittimamente contesta è un delinquente da torturare. Favoriscono i reati di corruzione per decreto e quando saltuariamente in Parlamento votano, lo fanno in preda alla trans agonistica, in modo sprezzante e disgustoso (loro dicono bi-partisan), declassando “Bella Ciao” a coro da stadio, talmente presi dall'estasi di vincere facile, nel regalare soldi pubblici alle banche responsabili della finanza casinò che ci ha portato a questa crisi pilotata, con la quale ormai si giustifica qualsiasi provvedimento, anzi, il vero scopo è sempre e comunque lo sfruttamento delle persone e del (non)Lavoro a scapito della Democrazia rappresentativa. Intanto, fiori e corone ai partigiani morti ma i pochi vivi sono estromessi dal dibattito dal 1946, in quanto scomodi e di parte (so’ partigiani porco iddio, e vedi un po'). Allora. Mi spiegate voi che cazzo ci sarebbe da festeggiare o sono io il solito guastafeste? Il 25 aprile non è un epitaffio, tantomeno una passerella per questa gentaglia. E’ un giorno di lotta che si aggiunge ad altri 364. Che gli piaccia o no, da parte mia Resistenza sempre e comunque.