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giovedì 9 gennaio 2014

Nei rifiuti mangia il povero ed il ricco, quelli in mezzo buttano e basta

Nei rifiuti mangia il povero ed il ricco, quelli in mezzo buttano e basta, infatti basta pensare che la pessima gestione dei rifiuti nelle città ha sempre un nome (a Roma è Manlio Cerrone) e non è quasi mai un errore ma è sempre frutto di concordate scelte politiche molto precise, atte a favorire gli interessi di quel nome. Roma ovviamente non fa eccezione ma, per quanto ultimamente io non sia molto in sintonia, va detto che Rifondazione a livello locale combatte da anni questa battaglia, fino ad arrivare al 2009 all'uscita dalla maggioranza di Marrazzo proprio per le divergenze sulla gestione dei rifiuti e che anche allora comportò polemiche strumentali dall'interno, da parte di coloro che ogni qual volta si agisce concretamente, mascherano la indolenza, la pigrizia e l'inerzia politica, con la critica al settarismo e al movimentismo. Una cosa è certa, le scelte in questo senso misurano il valore di una giunta e con questo ora il governo della Capitale e della Regione Lazio ma soprattutto il vecchio apparato del PD, devono seriamene misurarsi, dimostrando davvero e con i fatti, di non essere succubi e/o conniventi del sistema soldi/rifiuti che si è venuto a creare negli ultimi ventanni. La stessa cosa riguarderebbe anche il cemento, le opere pubbliche e gli appalti, la viabilità. Per non parlare del commercio, le licenze e le occupazioni di suolo pubblico, fino ad arrivare alle cosiddette municipalizzate, gestite per lo più come se fossero aziende di famiglia. Resta soltanto da chiedersi perchè, nonostante tutto ciò, la fiducia viene sempre e comunque riposta in quelle forze politiche che da sempre gestiscono decisioni e potere, piazzando i propri funzionari di fiducia nei ruoli chiave, allo scopo di dare continuità e consolidare questo sistema di potere. Vogliamo sempre e solo indignarci quando fatti come quello di oggi salgono alla ribalta delle cronache per poi dimenticarcene dopo una settimana? Oppure vogliamo rifletterci, prendere posizione e magari  voltare anche pagina? 

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