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giovedì 10 aprile 2014

DIVIETO DI SVOLTA A SINISTRA (con obbligo di svolta a destra)

«Perché una lista Tsipras? Perché è l’unico modo per salvare l’Europa, per uscire dalla mortale alternativa di chi teorizza l’austerity e di chi, per reazione, chiede invece l’uscita dall’Europa» spiega Torelli, tra i promotori di Alba e che fa parte del gruppo promotore della lista assieme, oltreché alla Spinelli, a Flores d’Arcais, Marco Revelli, Guido Viale e Andrea Camilleri. Una lista sostenuta si e no da Sel, dai 3/4 di Rifondazione Comunista e dalla quale sono stati esclusi dal "gotha" delle intelligenze riunite, i Comunisti Italiani. «Sostegno di Rifondazione sì - prosegue - ma solo dall’esterno. Quelli di Rifondazione sono solo sostenitori ma non azionisti» ci tiene a precisare ancora Torelli che della lista è anche il responsabile nazionale. L'Euro non è il simbolo dell'Europa unita contro i nazionalismi ma al contrario li rafforza e consegna alle destre il consenso/scontento. Ma sappiamo che da sempre le destre ricoprono il ruolo di guardiane del capitale e del potere. Ciò sta accadendo soprattutto in virtù delle pesanti disuguaglianze che crea, aggravate dalle politiche di austerità e di delegittimazione delle sovranità popolari ma non è affatto un errore, al contrario è una precisa strategia. Potremmo chiamarla strategia della tensione economica che mira con il terrore e la disperazione, attraverso il cappio del fiscal compact, allo smantellamento totale dei servizi, dello stato sociale e dei diritti. Infatti è proprio l'Euro lo strumento economico con il quale l'oligarchia UE mira (e riesce) a dividere e non certo ad unire i cittadini, la forza lavoro, i precari ed i ventisette milioni di disoccupati. La UE e l'Euro (come strumento proprio economico) sono il peggio irriformabile della politica imperialista e capitalista d'assalto (ultra-liberista) che si possa immaginare. Chi da del nazionalista a coloro che sostengono (DA SINISTRA!) il ritorno alla moneta e alla sovranità nazionali, non solo non ha capito la differenza tra patriota e nazionalista ma è a sua volta un "europeista" alla stregua del nazionalista che pretende di criticare. Questo, in funzione del fatto che sostenere la volontà e più pretestuosamente la possibilità, di riformare questa struttura (NON) politica della UE è delle due l'una: ottuso e miope oppure ipocrita e in malafede. La UE è guidata da un gruppo di incoscienti e prezzolati e l'Europa è formata da persone, queste due entità non sono affatto la stessa cosa e - come scrive Brancaccio - l'uscita dall'Euro non sarà il paradiso ma è l'unica strada per uscire dall'inferno e servirebbe proprio ad aprire un varco, una crepa in questo muro che ci stanno costruendo intorno. Accantonando per il momento sia la diatriba "fuori o dentro l'Euro" che evidentemente non è affatto risolta dentro la sinistra e anche la legge elettorale italiana per il Parlamento europeo che è una legge proporzionale, datata 1979 con la sola recente aggiunta dello sbarramento al 4% ed è la migliore che abbiamo, rispetto alle altre tre che restano le peggiori in assoluto, accomunate solo da improbabili nomignoli pseudo-latini. Utilizzando la semiotica come extrema ratio, la segnaletica stradale come estrema semplificazione, voglio far notare per rimanere coi piedi per terra e ragionare in termini pratici che, nonostante l'obiettivo di superare la soglia di sbarramento al 4% prevista che per ipotesi (alquanto azzardata in positivo) potrebbe anche essere raggiunto, nella circoscrizione "Italia centrale" ad esempio, per determinare l'assegnazione di un (uno!) seggio al Parlamento europeo, la lista "L'Altra Europa con Tsipras" dovrebbe miracolosamente (ed io non credo ai miracoli) raggiungere l'insperata percentuale del 7%. Non solo, il miracolo suddetto, consentirebbe alla lista e a tutti coloro che la sostengono, di mandare in rappresentanza della lista cosiddetta di "sinistra" la moglie di Padoa Schioppa, l'anticomunista Barbara Spinelli, con buona pace di coloro che ancora credono nei miracoli. Allora dico, la domanda sorge spontanea. Che cazzo hanno fatto di male tutti quei poveracci di compagni che si sono impegnati a raccogliere firme, diffondere e sostenere questo ennesimo e fallimentare divieto di svolta a Sinistra? Ora, non è che assumendo posizioni come dire.. più consone ad un partito che si definisce comunista e anti-capitalista (per non entrare ancora una volta nel merito) si sarebbe sforato il 30% ..ma il risultato sono sicuro, sarebbe stato migliore di quello che si prospetta oggi. Anche però, volendo immaginare lo stesso risultato elettorale di oggi (che secondo me non arriverà al 3%), affermo - questo sì con estrema certezza - che non solo si sarebbe tamponata una emorragia dei consensi popolari da sinistra verso destra, ma anche i compagni avrebbero lavorato più uniti ed entusiasti ad una proposta finalmente in controtendenza con gli errori del passato (Arcobaleno, Ingroia..) e a candidature davvero espressione e riferimento delle classi subalterne. 

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