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venerdì 6 dicembre 2013

Volemose bene, volemose bene un cazzo


E' stucchevole e a dir poco nauseante, come milioni e milioni di persone si assomiglino tutte nella liturgia dell'elogio al coraggio, non importa se poi sono insieme a quei razzisti che "però i rom", oppure quegli altri che per governare serve la "realpolitik" o quegli altri ancora che "non assumiamo italiane sennò ci fanno la vertenza" e quelli lì che "beh però il dottore ci ha dato una mano a far entrare il ragazzo nei carabinieri" ..e poi spara a Giuliani, quelli che “la zoccola se l’è meritato, guarda come andava in giro..” e quelli che oggi più di ieri, governano Paesi senza il voto dei loro Popoli e permettono anzi, incoraggiano e sollecitano tutto questo. Tutti insieme a masturbarsi a vicenda con le migliori parole, gli aforismi e le poesie dell’eroe, estrapolate facendo molta attenzione a non schierarsi mai. Siamo tutti cronisti, trascrittori di una storia che si scrive da sola col grande coraggio di uno, senza bisogno del piccolo coraggio di ognuno. E soprattutto cronisti di ogni estrazione ma senza nessuna distinzione. La liturgia del r.i.p. di cui sopra, ha una sua partitura che è quella falsa della celebrazione delle irripetibili gesta dell’eroe unico e solo e non di una piazza, di un Popolo e una società che si rivolta. No, un solo eroe invece. Che è così grande e inumano. Irripetibile. Ma non c’è nessuno di questi così profondi ammiratori del trionfo dell’etica che si domandi da che parte stare oggi, nel 2013 quasi 14, quando accade che un settantenne, dopo averlo investito per errore, ammazza di botte un insegnante negro invece di fare il cid e chiamare un’ambulanza? E gli altri erano lì, al bar, a prendere appunti. Quando esistono ancora zone franche dove di lavoro si muore e non si vive, dove se sei cinese muori bruciato, se sei sardo annegato? Da Taranto alla Campania, tutto è giustificato dal fatto che dobbiamo tenere sotto controllo lo spread, le relazioni con la mafia, magari facendoci anche due risatine al telefono. I grandi valori storici della Sinistra sono sintetizzati, compressi edulcorati e raccolti, pronti per essere tumulati alle primarie dei buoni, in una fragile ampolla con la vocetta registrata di quel poveraccio di Civati e porco dio mi fermo qui. Altro che pace. Volemose bene, volemose bene un cazzo.  La straordinaria capacità di Nelson Mandela di smantellare l’apartheid, di costruire un processo di pace e un nuovo paese è comprensibile davvero solo ricordando quel che da mille coccodrilli in malafede viene oggi negato: che l’apartheid fu sconfitta e che la pace di oggi fu costruita col sangue di quei combattenti. Mandela è stato un combattente quando è stato necessario combattere per poter diventare un uomo di pace da una posizione di forza. Negare questo è come ucciderlo di nuovo. E per sempre. Invece no. noi abbiamo capito tutto e tutto è sotto controllo. Oggi siamo liberi. Liberi de che? Di chiudere entrambi gli occhi, turarci bocca e naso e far finta che tutto vada bene? Far finta che è finita. Ci ha già pensato Mandela, bontà sua e prima di lui il Che, Garibaldi, Pippo Pluto e sto cazzo. Noi siamo a posto e facciamo le larghe intese e, se anche se così non fosse e a posto non mi ci sento per niente, io chi cazzo sono? Mandela? No, quindi mi faccio i cazzi miei e ringrazio i tecnici, le commissioni e il commissario se ho ancora quei 20 euro a settimana - solati al mio vicino più debole e coglione - da spendere in veleno alla despar, meno cara della farmacia. Accontentiamoci di puerili piccoli privilegi in HD invece di riprenderci tutti insieme almeno qualcuno dei diritti che abbiamo perduto anno dopo anno, tanto tra un po' le trasmissioni riprenderanno, inforcheremo gli occhialini 3D e attenderemo il prossimo raduno liturgico Altro che lungimirante saggezza dell'evoluto "muzungu" occidentale, leggetevi il bell’articolo di Gennaro Carotenuto: “Nelson Mandela e la battaglia della memoria” e vedete un po’ se quel giorno, sui campi di battaglia del Sud dell’Angola, i bianchi sudafricani si sono dati un bel governo tecnico che ha risolto tutti i guai e sono diventati improvvisamente tutti buoni, oppure sono stati militarmente s c o n f i t t i e uccisi da Mandela che scoprirete, non era affatto solo. Come non lo siamo noi, nessuno di noi. 

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