Potrebbe essere questo il regalo di addio della giunta
Alemanno che, a pochi giorni dalle elezioni, rischia di definire le
future politiche sui rifiuti della città. Era già accaduto con l'ex-deposito ATAC di piazza Bainsizza >>>leggi<<< e ora la giunta capitolina approva un protocollo di intesa insieme ad Eni spa e Ama
che rischia di mettere una pietra tombale sul futuro della Valle
Galeria. Ecco l'articolo di M. Carta su PaeseSera:
Un deposito di carburanti in disuso da tempo, in una zona
fortemente contaminata dal punto di vista ambientale, in cambio di nove
immobili centrali. E una rete ferroviaria per ottimizzare il trasporto
dei rifiuti. Potrebbe essere questo il regalo di addio della giunta
Alemanno che, a pochi giorni dalle elezioni, rischia di definire le
future politiche sui rifiuti della città, saldamente ancorate al
monopolio della Colari dell'avvocato Manlio Cerroni e inquadrate nei
suoi regni di Malagrotta e Monti dell'Ortaccio.
IL PROTOCOLLO - In gran segreto la giunta capitolina lo scorso 22 maggio ha approvato un protocollo di intesa insieme ad Eni spa e Ama che rischia di mettere una pietra tombale sul futuro della Valle Galeria. Il provvedimento, compreso nella delibera di giunta n. 274/2013, prevede infatti la permuta dell'ex deposito carburanti di Ponte Galeria di proprietà di Eni spa con nove aree di proprietà comunale, dislocate in zone centrali della città. Tutte aree su cui insistono “stazioni per l'erogazione di carburante con collegati esercizi commerciali e punti ristoro”, le quali risultano attualmente cedute in concessione a Eni spa.
L'OBBIETTIVO - Cosa abbia spinto il Comune ad acquisire un deposito in una delle zone più inquinate di Roma, come si evince dal sito dell'Arpa, non certo è un mistero. L'obiettivo è trasformarlo in un centro per il trattamento e la selezione dei rifiuti, collegato a un raccordo ferroviario (circa 2 chilometri) tra la stazione Ponte Galeria e lo stabilimento Ama di Ponte Malmone. L'intero protocollo è infatti “ finalizzato – come si legge nella delibera 274/2013 - alla realizzazione di un progetto per il miglioramento del trasporto rifiuti mediante l'utilizzo della ferrovia come sistema intermodale, vantaggioso dal punto di vista ambientale”.
Secondo gli addetti ai lavori questa operazione lascerebbe presagire “un utilizzo stabile dell'area di Monti dell'Ortaccio”. Ed è anche per questo che sull'accordo vige il massimo silenzio. L'Eni, contattata, ha potuto solo confermare la firma avvenuta lo scorso 22 maggio. Evitare che la vicenda possa influire sull'esito del voto è invece l'unica preoccupazione che trapela dal Campidoglio, anche perché tante in questi anni erano state le promesse del sindaco Alemanno ai cittadini della Valle della Galeria. Proprio lo scorso gennaio il primo cittadino manifestò a fianco dei residenti contro l'apertura della discarica di Monti dell'Ortaccio. “Non per demagogia”, scrisse addirittura sul suo stesso blog. E allora per cosa?
IL PROTOCOLLO - In gran segreto la giunta capitolina lo scorso 22 maggio ha approvato un protocollo di intesa insieme ad Eni spa e Ama che rischia di mettere una pietra tombale sul futuro della Valle Galeria. Il provvedimento, compreso nella delibera di giunta n. 274/2013, prevede infatti la permuta dell'ex deposito carburanti di Ponte Galeria di proprietà di Eni spa con nove aree di proprietà comunale, dislocate in zone centrali della città. Tutte aree su cui insistono “stazioni per l'erogazione di carburante con collegati esercizi commerciali e punti ristoro”, le quali risultano attualmente cedute in concessione a Eni spa.
L'OBBIETTIVO - Cosa abbia spinto il Comune ad acquisire un deposito in una delle zone più inquinate di Roma, come si evince dal sito dell'Arpa, non certo è un mistero. L'obiettivo è trasformarlo in un centro per il trattamento e la selezione dei rifiuti, collegato a un raccordo ferroviario (circa 2 chilometri) tra la stazione Ponte Galeria e lo stabilimento Ama di Ponte Malmone. L'intero protocollo è infatti “ finalizzato – come si legge nella delibera 274/2013 - alla realizzazione di un progetto per il miglioramento del trasporto rifiuti mediante l'utilizzo della ferrovia come sistema intermodale, vantaggioso dal punto di vista ambientale”.
Secondo gli addetti ai lavori questa operazione lascerebbe presagire “un utilizzo stabile dell'area di Monti dell'Ortaccio”. Ed è anche per questo che sull'accordo vige il massimo silenzio. L'Eni, contattata, ha potuto solo confermare la firma avvenuta lo scorso 22 maggio. Evitare che la vicenda possa influire sull'esito del voto è invece l'unica preoccupazione che trapela dal Campidoglio, anche perché tante in questi anni erano state le promesse del sindaco Alemanno ai cittadini della Valle della Galeria. Proprio lo scorso gennaio il primo cittadino manifestò a fianco dei residenti contro l'apertura della discarica di Monti dell'Ortaccio. “Non per demagogia”, scrisse addirittura sul suo stesso blog. E allora per cosa?
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