Non è più tollerabile né accettabile che da parte dei media e delle istituzioni europee, si continuino a perpetrare condanne unanimi a paesi sovrani come la Siria e la Libia; nel primo caso sulla base di notizie false e tendenziose, diffuse ad arte su una pseudo rivolta popolare, rivelatasi invece una guerra civile voluta da estremisti islamici, salafiti e contractors vari per i propri interessi; nel secondo caso, addirittura rovesciando un regime, fino a poco temo prima omaggiato e riverito (anche per il suo apporto alla stabilità), per poi gettare il paese in mano al caos e alle bande. Tutto questo mentre in paesi "civili" come Spagna, Grecia, Portogallo, Francia e addirittura in Germania, si susseguono tuttora in (ottanta!) città le proteste contro le politiche di austerity, nel più totale silenzio dei media e delle TV. Ora in Turchia, dove non solo si vuole far costruire un centro commerciale abbattendo seicento alberi secolari in Gezi Parki a Istanbul ma la polizia reprime con inaudita violenza la giusta protesta e indignazione di giovani, studenti ed abitanti che non vogliono farsi sopprimere dalle inumane leggi del mercato liberista. Infatti, se inizialmente la protesta era strettamente legata al destino dello storico parco, adesso si sta rapidamente trasformando in una rivolta vera e propria che si associa alle altre in atto contro le politiche inique e antipopolari che questo esecutivo reazionario e conservatore di Erdogan vuole imporre con la forza e la arroganza tipiche del suo governo cosiddetto "islamista moderato" ma di fatto di destra. I giovani dell'anatolia scendono in piazza contro l'autoritarismo
del governo Erdogan e contro una politica che ad un arretramento sui
diritti civili accosta a un processo di sviluppo capitalistico selvaggio
che taglia fuori milioni di persone per concentrare in poche mani il
prodotto della crescita economica di cui sta godendo il paese. E' una
rivolta per l'ambiente, la democrazia, la laicità e la giustizia
sociale.
La repressione è brutale: oltre 1700 arrestati, centinaia di feriti e almeno un morto, sono le conseguenze di un governo che, al di là delle parole, si dimostra in linea con il regime che lo ha preceduto. Ai ragazzi di Istanbul, come delle altre città in mobilitazione, va tutta la nostra solidarietà. Propongo a tutti i democratici di manifestare pacificamente e unitariamente martedì 4 giugno, dalle ore 17:00 di fronte alla ambasciata turca in via Palestro per chiedere la fine della repressione e il riconoscimento della piena libertà di manifestazione in Turchia. Si sa per certo che la polizia sta usando gas vietati contro i civili inermi, utilizzando anche elicotteri militari e sparando i razzi ad altezza uomo e in faccia, contro le persone. Ci sono stati moltissimi feriti, oltre il migliaio e anche gravi (alcuni hanno perso la vista), migliaia di arresti arbitrari e di violenze gratuite ai danni dei civili. Infatti pare che oltre ad Instanbul ed Ankara, la rivolta si sia estesa anche a Besiktas e Smirne dove purtroppo filtra la notizia di due morti tra i manifestanti civili. Molti abitanti stanno aderendo alla protesta, anche perché indignati dal comportamento delle guardie e stanno aiutando i manifestanti, aprendo le loro case e curandoli dalle ferite e le irritazioni dovute ai gas utilizzati. Le ambulanze scarseggiano ma molti sono i medici, gli avvocati e i professionisti che stanno prestando volontariamente la loro opera per questa causa. A tutti (e tutte) i cittadini Turchi attivi in questa azione di resistenza civile contro la ottusa repressione di Erdogan va quindi tutta la mia solidarietà, perchè una violenza del genere non è ammissibile e non puo restare impunita. Ricordo che la comunicazione in questi casi è fondamentale e che diversi utenti lamentano su Twitter che l’accesso alla rete è molto rallentato e il principale provider turco TTNET impedisce l’accesso a Twitter e Facebook, in ogni caso #occupygezi e #direngeziparki sono gli hashtags più seguiti e su questo blog: http://defnesumanblogs.com/2013/06/01/what-is-happenning-in-istanbul/ potrete trovare notizie aggiornate. Diffondete intanto come potete sia il blog suddetto che questo messaggio: "Democracy is under attack in Turkey! After a series of peaceful demonstrations for preserving a recreational area in Istanbul city centre which is planned for demolition for the construction of a shopping mall, Turkish Police ATTACKED the protesters violently. Please share this Message to the world to become aware of the police state created by the current government "AKP" of Recep Tayyip Erdogan. Please share this to all and help us support our Turkish brothers and sisters fighting for their rights as we speak!". Thanks to this guys, following this page is possible to read in english what happening in Istanbul and in the other towns involved in the protest as Ankara, Besiktas and Izmir and help them to communicate: https://www.facebook.com/OccupyGezi. You also can watch Istanbul live here: http://rt.com/on-air/turkey-protest-istanbul-park/
La repressione è brutale: oltre 1700 arrestati, centinaia di feriti e almeno un morto, sono le conseguenze di un governo che, al di là delle parole, si dimostra in linea con il regime che lo ha preceduto. Ai ragazzi di Istanbul, come delle altre città in mobilitazione, va tutta la nostra solidarietà. Propongo a tutti i democratici di manifestare pacificamente e unitariamente martedì 4 giugno, dalle ore 17:00 di fronte alla ambasciata turca in via Palestro per chiedere la fine della repressione e il riconoscimento della piena libertà di manifestazione in Turchia. Si sa per certo che la polizia sta usando gas vietati contro i civili inermi, utilizzando anche elicotteri militari e sparando i razzi ad altezza uomo e in faccia, contro le persone. Ci sono stati moltissimi feriti, oltre il migliaio e anche gravi (alcuni hanno perso la vista), migliaia di arresti arbitrari e di violenze gratuite ai danni dei civili. Infatti pare che oltre ad Instanbul ed Ankara, la rivolta si sia estesa anche a Besiktas e Smirne dove purtroppo filtra la notizia di due morti tra i manifestanti civili. Molti abitanti stanno aderendo alla protesta, anche perché indignati dal comportamento delle guardie e stanno aiutando i manifestanti, aprendo le loro case e curandoli dalle ferite e le irritazioni dovute ai gas utilizzati. Le ambulanze scarseggiano ma molti sono i medici, gli avvocati e i professionisti che stanno prestando volontariamente la loro opera per questa causa. A tutti (e tutte) i cittadini Turchi attivi in questa azione di resistenza civile contro la ottusa repressione di Erdogan va quindi tutta la mia solidarietà, perchè una violenza del genere non è ammissibile e non puo restare impunita. Ricordo che la comunicazione in questi casi è fondamentale e che diversi utenti lamentano su Twitter che l’accesso alla rete è molto rallentato e il principale provider turco TTNET impedisce l’accesso a Twitter e Facebook, in ogni caso #occupygezi e #direngeziparki sono gli hashtags più seguiti e su questo blog: http://defnesumanblogs.com/2013/06/01/what-is-happenning-in-istanbul/ potrete trovare notizie aggiornate. Diffondete intanto come potete sia il blog suddetto che questo messaggio: "Democracy is under attack in Turkey! After a series of peaceful demonstrations for preserving a recreational area in Istanbul city centre which is planned for demolition for the construction of a shopping mall, Turkish Police ATTACKED the protesters violently. Please share this Message to the world to become aware of the police state created by the current government "AKP" of Recep Tayyip Erdogan. Please share this to all and help us support our Turkish brothers and sisters fighting for their rights as we speak!". Thanks to this guys, following this page is possible to read in english what happening in Istanbul and in the other towns involved in the protest as Ankara, Besiktas and Izmir and help them to communicate: https://www.facebook.com/OccupyGezi. You also can watch Istanbul live here: http://rt.com/on-air/turkey-protest-istanbul-park/
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