ERDOGAME_OVER
La dura opposizione a questa brutale cementificazione del parco a Istanbul è stata la
scintilla, il pretesto più che legittimo, per manifestazioni di
opposizione popolare nei confronti della politica governativa. La
ferocia poliziesca ha poi fatto il resto, sollevando un'ondata di
proteste in tutto il paese. Oramai si contesta l'intera politica del
partito islamista al potere da 11 lunghi anni, appoggiato in quanto "islamico-moderato" da tutte le democrazie occidentali; la politica interna, quella sociale, culturale ed
economica che continua a discriminare intere categorie sociali, etniche e
di genere e la politica estera, in particolare la posizione assunta dal
governo turco nei confronti della crisi di Damasco. L'allenza di
Erdogan con i terroristi siriani che vogliono abbattere Bachar el-Assad è
stato un passo troppo lungo anche per uno potente e protetto come lui
ma lo scudo atlantico è ampio quanto vulnerabile, tanto che in alcuni
punti sta chiaramente mostrando delle crepe evidenti. Se è vero che la
agguerrita opposizione interna (parlo sicuramente di quella
laica e socialista progressista, oltre che della sinistra radicale) sta
serrando le fila per quello che sembrerebbe voler essere un fronte
“anti islama/liberalista, è anche vero che ci sono parlamentari turchi
che richiamano apertamente ad un fronte anti fascista. Considerando
anche la non remota ipotesi che la Siria (che comunque ha retto il primo
colpo), potrebbe restituire il favore a Erdogan, alimentando la
protesta interna turca con alcune “infiltrazioni ad hoc” ecco spiegato,
specialmente in un momento come questo, quanto la “primavera turca”,
come molti hanno già iniziato a chiamarla, non sarà senz'altro nè breve
nè tantomeno indolore neanche per la popolazione, purtroppo, a causa
della elevatissima posta in gioco ma per Erdogan, incapace tra l'altro di delegare a qualche saggio collaboratore una trattativa che lo faccia uscire "pulito" (e tutto intero direi) da quasta situazione, incapace inoltre, di vedere più là della propria mera ambizione di potere, potrebbe rappresentare
davvero il tragico epilogo. "E ben difficile infatti.." come ha detto
stamattina dai microfoni di Al Jazeera l’ex parlamentare egiziano
Moustapha Bakri: “..che il primo ministro turco, dopo aver cospirato
contro la Siria, in combutta coi suoi padroni statunitensi e sionisti,
potrà esimersi dal pagare a caro prezzo il suo complotto contro la
nazione araba”. E credo proprio, aggiungo io, che si trattasse di un messaggio forte e chiaro.
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