Stimolato da una conversazione, l'argomento è ancora la imminente consultazione elettorale europea e non parlerò
solo di poltrone in quanto tali, anche se i privilegi di un
europarlamentare non sono certamente da sputarci su, per chi ha anche
ambizioni a riguardo. Il fatto è che le due cose tra loro, poltrone e attuale sistema economico-politico, sono
indissolubilmente legate, tanto che affermo
che la UE non è riformabile così com'è e la moneta unica una jattura
dalla qualche bisognerebbe assolutamente liberarsi. Tra l'altro la
GUE/NGE altrimenti detta Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde
Nordica, non è certamente un covo di pericolosi comunisti e non aspettiamoci di certo grandi rivoluzioni anche perchè la coalizione in questione è guidata dal 2009 da due tedeschi di ispirazione certamente non marxista e comunque cautamente non troppo lontasi dalla SPD. Prima con Lothar Bink, poi sostituito come segretario - da un paio d'anni - dalla Gabriele Zimmer, la GUE/NGE vive
dell'apporto determinante dei voti della tedesca Die Linke, rispettabile
formazione di ispirazione socialista democratica che è riuscita in
Germania a riunificare un vasto ed eterogeneo panorama dove trovano
rappresentanza minima anche i comunisti, alcuni appartenenti a formazioni che affondano le proprie radici ideologiche nella vecchia DDR. Dobbiamo anche sapere che nella GUE/NGE, i
tedeschi di Die Linke detengono da soli 1/3 dei circa 30 seggi (sui più di 700 disponibili) di 13
nazioni rappresentate con poco più di un seggio medio a testa, eccezzion
fatta per la Francia che ne ha 3 o 4. Figuriamoci quanto la GUE/NGE abbia voglia in questo quadro, di mettersi a fare la kamikaze anti-euro come una vera Sinistra Anti-Capitalista dovrebbe invece fare. L'Italia, per la cronaca, non è
presente con alcun seggio, anche se della coalizione fanno parte sia
Rifondazione Comunista che il PdCI (ed è tutto dire), Ora però seguiamo il discorso sul legame tra poltrone, privilegi ed il sistema vigente ad oggi. La lobby
economico-politica al potere ha diversi strumenti di persuasione e
gratificazione, diciamo bastone e carota e utilizza, in questo specifico
caso ovvero la politica, una seconda cerchia di personaggi, giornalisti
ed elementi di grande influenza sia mediatica che economica,
specialmente all'interno delle organizzazioni politiche (i partiti) che
non solo non hanno ma non vogliono, non sono capaci diciamo di nessuna
autonomia di pensiero nè tantomeno di azione. E' gente cresciuta nelle
università "templari" del capitalismo liberista mondiale e sono quella
cerchia che alcuni (molti) usano chiamare la "casta". Essi sono
totalmente al servizio della lobby di cui sopra e non solo vengono
ampiamente gratificati in quanto convinti sostenitori del capitalismo
globale, sia in termini di soldi che di carriera ma hanno a disposizione
anche i fondi per creare scuole, correnti, organizzazioni
para-sindacali, gruppi di opinione e consenso attraverso "Class Actions"
e via così, fino ad arrivare alle fondazioni, fenomeno che credo
conosciamo bene. E non a caso, infatti, sono i maggiori sostenitori, in modo del tutto trasversale dei governi delle larghe intese, del maggioritario e del "superamento" dei partiti e delle ideologie. Bene, a tali personaggi è consentito anche di
sforare ogni tanto e fare come si suol dire il "pesce in barile"
ovvero - per esempio - esprimere pubblicamente delle moderate critiche al
modus operandi del sistema lobbistico, in modo che si abbia noi, umile utenza che non è in grado di capire il grande sforzo che questi eroi, salvatori della patria fanno, nello stare assieme al governo di una nazione così ingrata e disgraziata, l'impressione che vi sia un dibattito interno sulle percentuali
di bastone e di carota che lorsignori sono chiamati responsabilmente, obtorto collo a somministrarci.
C'è poi una terza fascia di maramaldi e truffatori e che diventa anche quarta o tredicesima, è quella dei famosi prezzolati ovvero, coloro che sanno benissimo ma sono
assolutamente acritici, che è un sistema questo che porta dritti allo sfascio
della democrazia così come i nostri nonni, fumando poco e male in quei gelidi rifugi partigiani, hanno immaginato di consegnarcela e, vedendo che non c'è più nulla da fare cercano di salvare il proprio
bianco culetto nel migliore dei modi, mettendolo possibilmente al calduccio di un eurocuscino, navigando a vista e cercando di
anno in anno, mese o settimana, di trasformarsi sempre, mantenendosi equidistanti dalle parti in
causa. E allora che fanno? Un giorno supplicano la Merkel di cambiare la
politica della Germania, sapendo già che un Paese come quello tedesco
che ha fatto dell'euro la sua arma ricattatoria da brandire contro tutti gli altri "partners" europei e dell'Europa il proprio dominio economico e politico,
ormai non solo non vuole ma se anche (per pura ipotesi) volesse cambiare
questo sistema non potrebbe farlo poiché è settata per espandersi
economicamente e politicamente in questo sistema. Sarebbe come spostare
una balena in un acquario insomma anzi, sarebbe come pretendere - senza
nessuna ragionevole speranza - che dal mare in un acquario ci entrasse
di sua sponte e volontà. Mi sembra assolutamnte poco credibile. Un altro
giorno (parlo sempre dei prezzolati) annunciano grandi intenti per
invertire il trend depressivo dell'economia e ridare "aria agli
investimenti" che puntualmente invece scopriam o essere acqua e non
certamente aria, al solito mulino. Tutto ciò in cambio di privilegi di
ogni sorta e, se necessario, anche con qualche ricatto. Tutto questo, in
una qualche forma diversa, l'avevo e l'ho già scritto ma ora spero di
essermi spiegato sul meccanismo d creazione del consenso-assenso
attraverso l'uso delle cosiddette "poltronone, poltrone e poltroncine",
in questo sabato dedicato all'analisi del mobilio/calzatura.
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sabato 8 marzo 2014
POLTRONE SI', PER FARCI LE SCARPE.
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