Mi
chiedevo all'epoca: secondo quale logica, si dovrebbe ritenere "costituzionale"
e "democratico", come Obama continua ad imporre alla
Merkel ed entrambi continuano a raccontare, che un governo,
legittimamente eletto dai cittadini di quel Paese, debba essere
sovvertito da un colpo di stato e allo stesso tempo, non si da la
stessa valenza ad un regolare referendum per il quale una Regione di
quello stesso Paese decide di sganciarsi da una imposizione esterna?
Farà senz'altro comodo a qualcuno impegnare la Russia e l'Europa in
una guerra fredda che paralizzerà le due economie e la loro
espansione no?! No,
non parlo di quello che è accaduto nel "lontano
2014"
in Ucraina e nello specifico del referendum, in Crimea. Parlo di
quello che accadrebbe da noi in Italia (e in Europa), se a partire da
una fantomatica presa di coscienza e indignazione per il nuovo patto
transatlantico ed il nuovo restringimento del cappio di Olli Rehn si
dovesse miracolosamente aprire la testa delle persone e con essa un
vero fronte politico compatto anti-Euro e anti-Bruxelles e,
conseguentemente a ciò, uno scenario in cui la stessa Italia (e
magari a seguire Spagna, Portogallo, Grecia) fossero governate da
persone serie e determinate, a loro volta votate da persone serie e
determinate a svincolarsi dal controllo diretto dell'EUROpolizia. Se
poi "democraticamente" cioè via referendum - si scegliesse
la strada della definitiva rottura con l'euro ed i trattati e ci si
sganciasse inequivocabilmente da USA e Germania, come credete che
andrebbe a finire? Come in Egitto? In Libia? Oppure ancora
prima in Iraq o in Afghanistan? O magari come in Venezuela o, senza
allontanarsi troppo e per restare in ambiti più conosciuti e meno
esotici, come nel "lontano 2014" in Ucraina. No, non c'è nulla da temere, da noi non
accadrà mai nulla di tutto ciò. Noi non facciamo arrabbiare
nessuno. Tutto sommato abbiamo già abdicato da tempo come Popolo e
come Italia siamo già una piccola Crimea, nella grande Ucraina che è
l'Europa, subordinata a NATO e FMI. Accettiamo il nostro
suicidio di massa, la disoccupazione al 20% (escludendo partite iva
fasulle) ed il crollo verticale della domanda interna rispetto al
PIL, come se fossimo davvero convinti che tutto ciò è per il nostro
bene e sorridiamo anzi, ce la ridiamo con o su Grillo e Casaleggio,
non fa molta differenza. L'importante è sapere a memoria ognuno di
noi, la nostra parte del copione. Un po' come in quelle
canzoncine che ultimamente si cantano a squola;
quella scuola pubblica sempre più allegramente depressa e
somigliante come tutto ciò che sorride, ad un fermo immagine, un
imbambolamento,
l'effetto tragicomico di un ictus, con conseguernte paresi
facciale. Del
resto lo sappiamo un po' tutti. Dentro ognuno di noi c'è questa
verità. Sappiamo bene o come minimo lo percepiamo distintamente, in
fondo al nostro cuore o dove è rimasta un po' di dignità che il
vero scopo di tutto ciò che fanno (e
non che accade),
nonostante i bombardamenti mediatici continui, spesso a "bassa
intensità" dei Monti, i Prodi, Letta e oggi i Renzi, non è
quello di guarire le piaghe economiche di questo sistema infernale ma
di ridurre la democrazia, i diritti del lavoro, il welfare, lo Stato.
E svendere tutto ciò che è possibile svendere, a cominciare dal
nostro benessere psico-fisico.
PS*
A proposito di svendere tutto e anche noi, spero vi passi la voglia
di ridere. cari sVendola & Co. poiché vi ricordo, anche se
Repubblica non lo dice che è cominciato il processo ILVA. Non
accadrà ma è tra le sbarre che vorrei vedere te e i tuoi compari,
altro che indeciso tra Schulz e Tsipras, a meditare sulla
"narraffione" del Popolo che hai tradito. Buona
domenica.
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