Non è facile ma necessario. Sottrarsi a modelli imperniati
sull'accaparramento di beni e potere, smania compulsiva indotta
nell'individuo contemporaneo, cui non possiamo guardare solo come al
prodotto fisiologico della pressione esercitata dai valori dominanti
sull’immaginario collettivo alterato dalle droghe di una comunicazione
infarcita di esortazioni a competere, a crescere, a produrre per
consumare, essere duttili, efficienti, giovani, belli
(discutibilissimo) e veloci. C'è anche il nostro, personalissimo
contributo in tutto ciò. Un contributo fatto di pigrizia (più mentale
che fisica), deficit culturale e di riflessione, sui nostri più profondi
valori e sui nostri bisogni primari. Siamo voluti entrare nel futuro
come fosse un gioco a premi virtuale e individuale, dove tutto deve
concorrere a farci essere sempre più soli, diffidenti ed egoisti.
L’unica coesione ammessa sembra essere quella del branco dei predatori.
C'è qualcosa che non va in tutto questo. Oppure come dice giustamente
una mia amica, homo homini "lupi"?
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