“I
preparativi per la Settimana dell’Odio erano in pieno fervore e
l’intero personale dei Ministeri prestava la sua opera volontaria
al di fuori dell’orario di lavoro. Si dovevano organizzare cortei,
riunioni, parate militari, conferenze, apprestare pannelli
didascalici in cera, preparare spettacoli cinematografici e programmi
televisivi. Si dovevano montare tribune, costruire effigi, coniare
slogan, comporre canti, far circolare notizie false, contraffare
fotografie. Al Reparto Finzione era stato disposto che la squadra di
Julia interrompesse la produzione di romanzi per stampare in tutta
fretta una serie di libelli sulle atrocità commesse dal nemico.“
[1984, George Orwell]
Stavolta
il capro espiatorio, rituale ebraico (sic!) è Marino che non sarò
certo io a difendere.. ma il PD romano, regista dietro le quinte
dell'operazione "fuoco amico sul sindaco", ne esce ancora
una volta indenne. Tra scaltri attori e figuranti paraculi in
malafede e ingenui e superficiali coreuti da strapazzo.. i
palazzinari ed i poteri forti del commercio e della mala, se la
caveranno anche stavolta senza un graffio. Le mummie della cultura
che si rivoltano contro le piramidi della politica. Scontro tra
tétani ospitato sul palcoscenico de la Repubblica (che non è quella
di Platone) ma in realtà è un tiro a segno ad un bersaglio
immobile, una levata di scudi (anzi di frecce) che ricorda tanto la
Hate
Week
di orwelliana memoria. La Settimana dell'Odio,
nel 1984 immaginato da Orwell nel 1948, consisteva infatti in una
settimana di raduni, convegni, riunioni ed altri eventi pubblici
organizzati in tutta l'Oceania con lo scopo di incrementare l'odio
dei prolet e dei membri del Partito contro i nemici interni. Ora,
lungi da me l'idea di voler togliere dai guai l'elefante marino in
oggetto, siamo proprio certi che il problema sia (tutto) lì? E'
preoccupante che la disoccupazione preoccupi meno delle occupazioni,
parlando del Valle, dell'Angelo Mai (citando le più in vista) ma non
è che si sta cercando di strumentalizzare delle lotte autentiche e
giuste e che queste ultime sottovalutino in tal senso l'abbraccio
mortale di personaggi come Lavia e Placido che nelle torbide acque
del limbo tra potere e cultura hanno sguazzato per decenni e che
probabilmente, vi si continuano a nutrire indisturbati, crescendo a
dismisura come pesci siluro nel lago di Balaton? Allora, da brave
persone come Medici e soprattutto dai militanti e dagli occupanti
attivi m'aspetterei, se non altro per maggiore completezza ed
incisività, un attacco anche e soprattutto ai veri mandanti (il PD
romano lo conosciamo da anni), più che esclusivamente e direttamente
al sindaco che ha senz'altro le sue colpe che non sono poche, a
cominciare dalla sua scelta di farsi candidare da chi di candido ha
solo il collo della camicia. Ma chi si dice sinistra "radicale”,
invece di fare i "selfie" davanti ad improbabili bar
storici che di storico non hanno nemmeno una bottiglia, avessero
sostenuto l'alternativa, invece che 'sta mummia, forse qualcosa
sarebbe andata meglio. Ogni riferimento a SEL NON è puramente
casuale.
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