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venerdì 10 luglio 2015

Promemoria (breve storia di un mangiaspaghetten)

Quando in Italia arrivò la lettera della Bce, contestualmente alla famosa telefonata della Merkel a Napolitano, in seguito alle quali Berlusconi fu costretto a dimettersi, la nostra pseudo sinistra fatta di scrupolosi intellettuali allergici agli inestetismi della berlusconite ma non ai vizi del capitalismo rampante e alla finanza stile Las Vegas, pensò bene di brindare in piazza con bollicine nostrane di bassa qualità ma a nessuno di questi paladini del nulla venne in mente di consultare il Popolo sovrano, in merito a pareggio di bilancio e spending review che hanno portato alla stagnazione dell'economia reale con conseguente aumento degli interessi sul debito pubblico, recessione, incremento della disoccupazione, dello sfruttamento e della povertà. Nell'ordine arrivarono (vado a memoria), riforma delle pensioni, dismissione dell'articolo 18 e Jobs act (solo per citarne alcune). Tutte indicazioni della Bce, tramite la famosa lettera e non solo, passate per delega governativa a fiducia blindata, spesso incastonate dentro decreti "omnibus" e simili. Noi infatti, invece che un referendum, abbiamo instaurato dei governi cosiddetti "tecnici" i quali hanno letteralmente macellato economia reale, lavoro, diritti e svenduto beni comuni, bypassando ogni processo di partecipazione democratica, a livello locale e nazionale, come se l'Italia fosse di fatto commissariata. Allora mi chiedo se davvero sono queste le classi dirigenti, le guide a cui veramente vogliamo affidare il nostro futuro e quello delle prossime generazioni. Oppure quanto ancora dovremo sopportare per renderci conto della reale necessità di una decisa inversione di marcia, invece di continuare a consumare pseudo cibo e pseudo informazione, scadenti e truffaldini prodotti dall'exp(r)o e del sola 24h?

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